In Economia

DI MATTEO CORSINI

“Se il governo dichiara che gli stimoli fiscali dureranno solo uno o due anni perché nel lungo periodo è necessario il risanamento fiscale, il settore privato deve basare le sue azioni assumendo che l’economia tornerà in recessione una volta terminato lo stimolo… L’insistenza sulla necessità del risanamento fiscale nel lungo periodo è come un dottore che, a un paziente appena entrato in terapia intensiva, chieda insistentemente se sarà in grado di pagare il conto. Ciò è al tempo stesso indecente e irresponsabile.” (R. Koo)

Come sempre, Richard Koo dimostra di avere una marcia in più rispetto agli altri keynesiani. Suppongo vi sia capitato di sentire costoro invocare stimoli fiscali per il breve periodo e un impegno credibile a sistemare i conti pubblici nel lungo periodo. Tale impegno dovrebbe servire, secondo il loro ragionamento, a evitare che si diffondano aspettative di perdita di controllo della situazione da parte del governo. In sostanza, dovrebbero impedire che gli operatori rimandino decisioni di spesa perché timorosi di futuri aumenti di imposte e/o aumenti di inflazione.

Ebbene, Koo arriva a sostenere l’esatto opposto: affinché gli stimoli fiscali siano efficaci, a suo parere è necessario che il governo non ponga limiti temporali agli stessi. Evidentemente ritiene che non vi sia alcun limite alla possibilità da parte dello Stato di indebitarsi e di stampare denaro, e che gli operatori del settore privato escludano che saranno prima o poi chiamati a pagare il conto delle spese a debito fatte dal governo.

Per sembrare più convincente, paragona chi si preoccupa dell’aumento del debito pubblico a un dottore che chieda a un paziente appena entrato in terapia intensiva se sarà in grado di pagare il conto, definendo indecente e irresponsabile un atteggiamento del genere.

Di certo si tratta di un espediente che potrebbe fare presa su vasti strati dell’opinione pubblica, ma credo sia un esempio fuorviante. Quello stesso paziente che adesso Koo ci dice essere in terapia intensiva, per anni si è sottoposto a iniezioni di botox e interventi di chirurgia estetica senza mai pagare il conto.

Contrariamente a lui, io credo che sarebbe indecente e irresponsabile non porsi il problema del pagamento del conto. Ha mai provato Koo a mettersi nei panni di chi è chiamato a finanziare l’ospedale?

 

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Showing 5 comments
  • Caber

    tra l’altro il paziente in terapia intensiva e che non salda i conti continua a non rinunciare al botox…

  • Fabrizio Dalla Villa

    le dichiarazioni del governo sono rapportate alla sua durata. Se anche i problemi si protraessero successivamente all’insediamento di un nuovo governo, cosa importerebbe a quello attuale? Pensiamoci se e quando andremo a votare….

    • Borderline Keroro

      Non ti preoccupare Fab, anche il prossimo, qualunque ne sia il colore, avrà come unica preoccupazione quella di fottere i cittadini per pagare le clientele. Pensaci se e quando andrai a votare.
      Io so già che andrò al seggio, annullerò la scheda, e vi incarterò una fetta di salame. Poi la deporrò nell’urna.
      Sempre che ci facciano votare.

  • leonardofaccoeditore

    TASSATE, TASSATE!!!

    SEMPRE PIÙ GIÙ – Quanto valgono l’Ipt più costosa e l’Iva al 21%? La risposta la dà ad alVolante Gianni Filipponi (nella foto in alto), direttore generale dell’Unrae (l’Unione delle case estere): “A maggio 2011 la stima era di 1.810.000 unità vendute nel corso dell’anno (leggi qui la news). Dopo la manovra finanziaria, la previsione del Centro studi Unrae scende a 1.750.000. Tutto questo porterà a una diminuzione del fatturato del settore stimata in tre miliardi di euro annui”.

    L’ANNO PROSSIMO, PEGGIO – E il 2012? Sentite Filipponi: “Prima della manovra, la stima per l’anno prossimo era di 1.850.000 unità vendute. Ora la previsione è di 1.700.000”. Come a dire che la manovra vale un calo di 150.000 immatricolazioni l’anno. Che botta!

    • Borderline Keroro

      Scommettiamo che la crisi delle vendite provocherà disoccupazione e poi lo Stato dovrà intervenire, aumentando l’IVA, per aiutare i disoccupati? Sono anni che Tremonti vuole portare l’IVA al 25%. “Spostave le entVate dal Veddito ai consumi, che è una tassazione più modeVna”. Ovviamente si dimenticheVà di abbassaVe quelle sui Vedditi.
      Allora, qui le cose sono semplici: o Tvemonti non si rende conto che sta sopprimendo un’economia già in coma, o se ne rende conto peVfettamente e lo sta facendo apposta. Propendo per la seconda. Ma, dove vuole arrivare? Vuole che gli si diano i potevi dittatoviali?
      Non credevo che qualcuno sarebbe mai riuscito a farmi “rimpiangere” Visco e TPS!
      E’ proprio vero che al peggio non c’è mai fine.

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