L’editore (e giornalista e scrittore) Leonardo Facco vive asserragliato nella bassa di Treviglio (Bergamo) al centro di un ampio network che fa capo al movimento libertario, il motto del quale recita: «La proprietà è un diritto naturale, le tasse sono un furto». Un tempo il suo garage era il suo ufficio. Oggi il suo ufficio è virtuale, e si trova in rete. Il suo attivismo, da questo punto di vista, è infaticabile. Oltre alla pagina Facebook, ove appaiono video editoriali di ispirazione anarco-capitalista, ci sono i siti: leonardofaccoeditore.com e movimentolibertario.com. Costantemente aggiornati e ricchi di iniziative. L’ultima delle quali rischia di far andare di traverso il boccone al legislatore. La legge Levi, che pone un tetto agli sconti sui libri (15% del prezzo di copertina), è appena entrata in vigore. Ricorderete forse il dibattito avvenuto sulle colonne del Giornale, e la sottoscrizione avviata dall’Istituto Bruno Leoni e da Liberilibri contro il provvedimento, ritenuto poco lungimirante perché livella il mercato, sottraendo a librai ed editori la libertà di scegliere le modalità di promozione più adatte (e ai lettori di avvalersi di sconti più convenienti).
Ecco, Leonardo Facco ha deciso di non rinunciare a questa libertà. Per questo potete andare sul sito del movimento libertario è acquistare il pacchetto chiamato «Offerta fuorilegge». Sei titoli venduti nel complesso a 25 euro (spedizione inclusa) con uno sconto sul prezzo di copertina pari al 63 per cento. Stringato ma chiaro il commento di Facco: «Abbassare la testa di fronte a una norma palesemente ingiusta è da codardi, non da legalitari. Inutile poi lamentarsi della casta se non si è in grado rispedire al mittente una norma coercitiva come quella entrata in vigore dal 1° settembre».
Riassumendo: «I miei libri li vendo al prezzo che più mi piace! Capito signor Levi? Io ignoro lo Stato!». E veniamo all’offerta, che vale i 25 euro. Infatti Facco, nel fragoroso silenzio della stampa italiana, ha messo insieme con pochissimi mezzi un catalogo liberale di tutto rispetto. Se accettate l’offerta fuorilegge, potrete leggere I misfatti dell’istruzione pubblica di Denis de Rougemont; La fattoria dei capitali di Robert J. Smith, che mostra con esempi concreti come il modo migliore di preservare l’ambiente sia affidarlo ai privati; 1999, fuga dallo Stato di Alberto Mingardi, sulle potenzialità libertarie della rete; Le gambe della libertà di Wendy Mc Elroy, sull’invadenza dello Stato nelle questioni che riguardano il nostro corpo; L’ordine giuridico dei privati di Mauro Grondona, una proposta per destatalizzare, lasciando campo aperto all’iniziativa privata; e Minima libertaria di Paolo L. Bernardini, sull’abisso illiberale in cui la spesa pubblica ha spinto mezzo mondo.
Ma Facco non ha paura delle reazioni? La risposta è una domanda: «Basta una legge idiota e illiberale per mettere fine alla libertà di scambiare e commerciare?».
*tratto da “il Giornale” del 2 settembre 2011
Grande Leo,i miei più vivi complimenti,è grazie a persone come te se oggi conservo ancora un briciolo di speranza nel futuro di questo disgraziato paese ormai prossimo al socialismo reale.
GRAZIE MASSIMO!
Citando Edmund Burke, “la libertà astratta, come le altre astrazioni, non esiste”! E con questa iniziativa, meritoria, la libertà la si respira e la si tocca in tutta la sua straordinaria concretezza ed essenzialità. La libertà vive. Grande Leonardo!
Alla grande!!!!