“Dobbiamo andare avanti con le riforme. Abbiamo la responsabilità di portare il Paese al riparo dalla crisi internazionale. Dobbiamo lasciare un chiaro segno del nostro governo di centrodestra.” (S. Berlusconi)
Queste parole sono state pronunciate da Silvio Berlusconi il 22 settembre.
Nell’anno 2011, non nel 1994. A voler usare un eufemismo, si potrebbe dire che con i buoni propositi il Cavaliere è fuori tempo massimo.
Dato il punto in cui siamo arrivati, non vedo come sia possibile “portare il Paese al riparo dalla crisi internazionale”, dato che ogni volta che lui o qualche suo alleato aprono bocca il costo marginale del debito pubblico aumenta, al pari del differenziale di rendimento dei titoli di Stato rispetto ai Bund tedeschi.
Tra l’altro, non è neppure la prima volta che Berlusconi annuncia provvedimenti che poi non prende. Qualche volta la colpa può non essere stata sua, ma adesso servirebbe un irragionevole atto di fede per attribuire credibilità alle ennesime promesse da marinaio.
Quanto al “dobbiamo lasciare un chiaro segno del nostro governo di centrodestra”, per ora i segnali sono questi: spesa pubblica aumentata, pressione fiscale pure, liberalizzazioni zero, semplificazioni burocratiche non pervenute.
L’amara conclusione è che probabilmente un governo dichiaratamente socialista avrebbe saputo fare anche di peggio, ma questo pare abbia fatto di tutto per non essere da meno.
Spesso mi viene il dubbio che Berlusconi non abbia chiara la distinzione tra liberalismo e libertinismo. Con il il risultato che di liberale non si è visto nulla, mentre quotidianamente siamo aggiornati sulle sue prestazioni da libertino. Le due cose non sarebbero incompatibili, ma Berlusconi non ha saputo o voluto essere liberale, oltre che libertino. Per di più raccontando a lungo di essere liberale e negando maldestramente le sue gesta da libertino, anche davanti all’evidenza. Adesso sarebbe meglio smetterla, però.
Berlusconi ha dato la colpa alla stampa per il modo in cui S&P’s ha spiegato il declassamento.
Non ha dato colpe alla stampa per la crisi.
Berlusconi afferma di non essere responsabile della crisi. La colpa, secondo lui, è della stampa di sinistra, dei sindacati, della magistratura, dell’opposizione, ed afferma persino di non aver fatto mai del male ad alcuno. Evidentemente o ci è o ci fa! in ogni caso, ha una schiera di tifosi che sembrano non volerlo abbandonare mai. Viene da chiedersi: in cambio di cosa? Come affermò quel tale: “se va bene, siamo rovinati!”.
berlusconi penso che sia un gran venditore, riesce anche in questi momenti a cercare di vendersi come salvatore della patria, ora voi pensate che sia una cosa facile anche solo avere la faccia tosta di presentarsi davanti alle telecamere di reti amiche o nemiche e ripetre da 15 anni la stessa minestra ? Io non riesco ancora a capire come gli italiani non pretendano la sua testa, dopo tutte le cazzate che ci ha raccontato l’unica cosa che potrebbe farlo redimere agli occhi dell’Italia sarebbe fare karakiri, io lo suggerisco al nostro presidente del consiglio cosi’ potrebbe riabilitare la sua figura per i posteri assumendosi finalmente le propie responsabilita’, badate bene non davanti alle mamme consensinti delle signorine che frequentano le sue residenze, ma economiche e fiscali per aver contribuito in modo non trascurabile a mandare a fondo questo paese di merda come lo chiama lui. CARO PRESIDENTE IN TANTI L’ABBIAMO VOTATA, MA IN ANCORA DI PIU’ TEMO CHE VERREMO A CERCARLA PER RENDER CONTO DI TUTTE LE CAZZATE.
Le promesse non mantenute. Beh, non è colpa sua.
Per ricordarsele si faceva un nodo al fazzoletto.
Vista la frequenza con cui lo sguaina invece avrebbe dovuto farsi un nodo al ciccio.