“Bisogna tassare di più le rendite, piuttosto che far pagare più tasse ai poveretti.” E’ questo in sintesi un pensiero che sembra andare di moda ultimamente (in tempi di manovra finanziaria, anche per voce di certi pseudo-liberali).
Il termine “rendita” sembra entrato nel vocabolario delle parole con connotato negativo, alla stessa stregua di “composto chimico”, “povertà”, “cinese”, “evasore” ed altri ancora. Prima di ritrovarci con un ricco vocabolario di parole tabù, occorrerebbe capire meglio cosa è una rendita.
Mi vengono in mente due casi (molto semplificativi):
CASO 1
In una sana economia la gente lavora e produce (viene fatto cioè qualcosa di utile per un’altra persona o gruppo di persone, richiedenti un bene o servizio).
Solo parte del ricavo ottenuto viene speso per vivere e la differenza rimasta costituisce il risparmio (altra parola che sembra entrata nel vocabolario negativo).
Il risparmio può essere investito per avviare una nuova attività economica (per i più coraggiosi) oppure per sostenerne una già esistente (tramite il mercato finanziario – si consiglia un minimo di preparazione per non finire nel CASO 2).
In entrambi i casi il risparmio può generare una rendita: l’attività può andare bene o l’azione borsistica può aumentare il proprio valore (o dare utili) poiché si è investito in modo corretto e attento. Oppure al contrario può andare male (la persona si assume un rischio in modo consapevole).
Comunque l’origine potenziale di questa rendita è il risparmio privato e volontario della persona, è frutto del suo lavoro e delle sue capacità.
Tassare questo tipo di rendita equivale a tassare il lavoro ed il messaggio subliminale sottostante del Ministero del Tesoro è: “Bravo pirla, lavora, risparmia e rischia! tanto poi la stecca ce la paghi comunque (ed io – Stato – non rischio niente)”.
CASO 2
In una economia demenziale invece il risparmio viene mortificato e disincentivato a tutti i costi. Ad esempio con promuovendo i giochi d’azzardo (gratta e vinci, enalotto, supernalotto – quest’ultimo introdotto dal governo Prodi(*) ) tramite i quali gli scommettitori decidono volontariamente di autotassarsi e di regalare i propri soldi allo stato sperando in un qualche meccanismo probabilistico di vincere una montagna di denaro e di non dovere più lavorare (il messaggio subliminale di cui sopra è stato assimilato alla perfezione).
Il meccanismo dell’autotassazione volontaria sarebbe degno di un’analisi scientifica: è indolore e garantisce un’enorme rendita allo Stato (che riesce comunque a scialacquare, non preoccupatevi).
Lasciatemi raccontare un episodio veloce: pochi giorni fa sono entrato in tabaccheria per comprare una marca da bollo, dietro di me erano presenti due donne anziane con in mano un biglietto, lo sguardo sollevato in alto, occhi spalancati senza sbattere ciglio e con la bocca semi aperta, quasi in trance. Inizialmente pensai stessero avendo una visione mistica, invece vidi che fissavano intensamente uno schermo (appeso sopra la mia testa) con numeri estratti ad intervalli di qualche minuto. Il meccanismo dell’autotassazione aveva vinto ancora una volta. Uscii pensando che le pensioni effettivamente le tagliano ogni minuto (con il consenso della vittima ovviamente).
Finisco suggerendo a coloro che si sentono appartenenti al caso 1 di tutelare i propri risparmi, comprate oro!!! capito? C-O-M-P-R-A-T-E O-R-O!!!!
(*) Il superEnalotto fu introdotto il 3 dicembre 1997
Per vedere quanto i politici hanno la memoria corta (non ricordano le leggi che votano, o non sanno che effetti hanno queste leggi – Veltroni era ministro dei Beni Culturali quando venne introdotto il superenalotto) si legga la seguente intervista del 16 gennaio 2009:
http://www.corriere.it/politica/09_gennaio_15/veltroni_trasmissioni_tv_a210e6ea-e2fa-11dd-abc2-00144f02aabc.shtml
Perche’ prendersela con il Superenalotto. Ok, e’ una tassa, ma con trasparenza si sa quanto si puo’ vincere. Lo stato in questo caso fa una cosa meritoria: stipula un contratto con un cittadino dicendogli esattamente quanto gli prende e quanto gli da’ (e anche quali sono le probabilita’ di vincere). Magari lo stato fosse sempre cosi’.
Immaginate che bello uno stato che si sovvenzioni solamente sulla base di contratti stipulati volontariamente dai cittadini. Questo e’ il Superenalotto. Chiamarla tassa sulla stupidita’ non cambia molto le cose. Se uno e’ stupido e vuole regalare soldi allo stato, oppure se uno li vuole regalare perche’ crede in quello che lo stato fa, a me non fa molta differenza: si tratta di un atto volontario e come tale non ho nulla da dire.
Per quanto riguarda l’oro, consiglio di comprare Bitcoin. Piu’ facili da comprare e da gestire.
Che sia vero che ognuno deve fare la sua parte, non ci piove, Borderline Keroro, ma non era questo il mio discorso. Io volevo semplicemente porre un quesito ben preciso: perché si risparmia? Per noi? Risparmiamo per i figli? Siamo sicuri che è ciò che vogliono? A cosa rinunciamo per risparmiare? Il gioco vale veramente la candela? Se ci ammazziamo di lavoro e ci perdiamo in salute per metterci da parte quattro soldi, saranno sufficienti per curarci, quando ci mancherà la salute? Tutti questi interrogativi provengono da chi fa i conti con la disabilità e le sue conseguenze, da 52 anni. Scusa se è poco! La mia famiglia, non certo agiata (mio padre è pensionato, ma prima era muratore dipendente e mia madre è stata costretta a fare la casalinga, a causa delle mie condizioni di salute, non proprio ideali) ha speso metà stipendio per le mie medicine, nei primi anni della mia vita. Allora significava mangiare un pasto al giorno per entrambi i miei genitori. Perciò per me il risparmio fine a se stesso è come un pugno nello stomaco. Io spendo innanzitutto per la mia (e di mia moglie: anche lei fa i conti con la disabilità) salute. Non abbiamo né tempo, né voglia di pensare al risparmio. Per noi i valori sono altri…. ma chi scoppia di salute, non capirà…. purtroppo!
Guarda che sono d’accordo. Nemmeno io sopporto quelli che non mangiano perché altrimenti dopo gli tocca cacare.
Semplicemente quando tu vedi tizi che hanno l’auto con 180 cv e 120 comode rate da 500 € l’una che poi piangono perché bisogna tassare i ricchi : “eh sì, ma tu hai la casa di proprietà, hai un capitale, è giusto che paghi”
Vero, ho un appartamento, ma quello che l’ha costruito ha voluto una certa quantità di grana. Grana che non avrei potuto cacciare se non fosse derivata da risparmio.
Il mio discorso, caro Fabrizio, è che quelli veramente ricchi la scamperanno, e pagheranno i soliti, tra cui tu.
Pagheremo per debiti fatti dallo Stato, non da noi.
Stato che è sprecone, corrotto e ladro. Stato che serve a togliere alla gente comune per dare alle elite.
In pratica noi poaghiamo perché i ricchi vivano alle nostre spalle.
Secondo te in un Pese serio, Prodi sarebbe diventato quello che è diventato?
Passiamo alla salute: io non posso mettermi nei tuoi panni, ma tu non puoi metterti nei miei.
Non sono comunque il tipo che ti dice “cazzi tuoi”, credimi.
Però avere un sistema sanitario e pensionistico malfunzionanti e costosi mi fa girare le balle: primo perché io devo spendere un sacco di soldi e secondariamente perché chi ne gode di più sta benissimo.
Per ultimo complimenti a tuo padre, un lavorino di tutto rispetto. Quello è abbastanza usurante, non il bancario a Bankitalia.
E malgrado lo stipendio è riuscito a tirare abìvanti la baracca.
Bravo lui e brava tua madre, che quanto a salti mortali deve essersi esercitata parecchio.
In definitiva, vedi metà stipendio di tuo padre andava via in medicine. Tua madre costretta a stare a casa ad accudirti.
Spiegami: dove cazzo è ‘sto welfare tanto sbandierato? Mancano forse i soldi?
E ci credo, se come qui il direttore ULLS si fa scarrozzare con la A8 di rappresentanza con autista!
Dove abitavo prima avevano comprato la TAC per l’ospedale, una delle prime.
L’hanno tenuta imballata perché mancavano i tecnici: si può essere più coglioni?
Se il responsabile fosse stato dipendente privato l’avrebbero mandato a lavare le padelle.
Essendo dipendente pubblico… “responsabile” nel pubblico è una qualifica priva di significato, tranne quando devi pagargli lo stipendio.
Stammi bene Fab.
… se continua la pubblicazione di articoli come questo sarò indotto a vincere la mia innata avarizia e ad aprire il portafoglio per sostenere il Movimento Libertario….
Due osservazioni sull’articolo:
E’ interessante notare che la tassa sull’ignoranza e sull’imprudenza, cosi come veniva definita da W. V. O. Quine (“We can applaud the state lottery as a public subsidy of intelligence, for it yields public income that is calculated to lighten the tax burden of us prudent abstainers at the expense of the benighted masses of wishful thinkers.” ), che viene applicata dallo stato ai suoi sudditi nel caso 2, non va a vantaggio (come credeva Quine) dei cittadini prudenti (quelli del caso 1). Questi ultimi infatti vengono comunque bastonati (oltreché ingiuriati) . Semmai si può dire che i sudditi del caso 2 sono non solo i più ignoranti ma spesso anche i più poveri. Per cui le lotterie sono una tassa sull’ignoranza e sulla povertà… A distanza di trent’anni, ricordo ancora i poveri e folcloristici personaggi che buttavano i loro pochi soldi in un botteghino del lotto a Padova, in un gioco dove lo stato vigliacco e ladro sfruttando i sogni di quella povera gente li depauperava. Qualcuno dei tanti statalisti, propugnatori dello stato etico, ne parla? Forse qualche raro articolo su Famiglia Cristiana.
Osservazione n.2: l’investimento in oro non è sempre quello più sicuro. Infatti la sua valutazione soffre di ampie oscillazioni nel tempo e se il patrimonio non è ben differenziato potrebbe costituire un problema serio.
Interessante vedere come sia diffuso il rancore e l’invidia negativa (“vorrei che finisse in miseria”) verso chi si è arricchito con il lavoro, l’ingegno o il buon investimento; mentre, verso i pochissimi che si sono arricchiti con le lotterie di sTATO, il popolino prova una grandissima invidia “positiva” (“vorrei essere al suo posto”).
Come sempre lo stato è abilissimo nello sfruttare a suo vantaggio i peggiori istinti dell’animo umano.
Buongiorno a tutti. Innanzitutto, perché si risparmia? Per assicurarsi un futuro migliore? Non sempre è così, purtroppo. Ci sono casi di super ricchi, che poi sono passati a miglior vita. Quindi che senso ha risparmiare? Per chi? Per degli eredi che litigheranno e magari ci scapperà il morto?
Altro punto: pesce grosso mangia pesce piccolo. I cosiddetti piccoli risparmiatori spesso si fanno infinocchiare da quelli grossi. Se sono un grosso risparmiatore e ho diverse disponibilità, le metto in vendita, facendo crollare il prezzo, e le riacquisto quindi ad un prezzo vantaggioso per me, insieme a ciò che i piccoli risparmiatori hanno venduto, per paura. Se poi ci mettiamo internet e i vari softwares che consentono di vendere ancor prima di aver acquistato… .beh, abbiate pazienza ma in cosa consiste il lavoro, in questo caso? Nel fatto che i pesci grossi si abbuffino e quelli piccoli vadano in rovina?
Diverso è il caso in cui si produca un bene o un servizio, utile in qualche misura alla collettività. Se produco un blocco di carta, un vestito, un auto, un pc, ecc… qualcuno lo acquisterà per poter produrre un altro bene o servizio, utile alla collettività. Non capisco invece l’utilità del pesce grosso che manda in rovina tanti pesci piccoli, come non capisco l’utilità del superenalotto (non vi ho mai giocato e nemmeno mi interessa giocarvi).
Caro Fabrizio, secondo te chi verrà colpito dalla patrimoniale?
Il pesce piccolo che non può difendersi o quello grosso che s’inchiappetta tutti?
Ho capito dove vuoi andare a parare, tu vuoi dirmi che chi è miliardario deve fare la sua parte.
Ammesso e non concesso, in ogni caso quella gente ha già portato tutto via.
Se gli tocchi gli immobili minacciano di licenziare qualche migliaio di persone.
Quindi allo Staterello non resta che andare a prendere i soldi da chi, magari, ha rinunciato per anni alla settimana bianca, alle serate in discoteca, ai viaggi alla macchina bella facendo durare di più l’utilitaria brutta, per comprarsi la casa.
E vedrai se alla fine non succederà che tanti Italiani con difficoltà a finire il mese scopriranno di essere super ricchi.
Mecojoni, i miracoli di Tremonti: ci trasformerà tutti in rentier per decreto.
Mentre sospetto che i parlamentari verranno declassati a “poveri dipendenti statali” che, privi di abitazione, si vedono costretti ad andare in affitto. Pagato in nero, ma per pura distrazione.
Allora ti dico, invece che comprare la casa, era meglio spenderli in cazzate e non lasciargli nulla di tangibile.
Questo Stato è ladro e ricattatore, forte con i deboli, debole con i forti.
E puoi metterci la testa che io chiudo tutto e vado all’estero. Vengano a prenderseli là ‘sti stronzi.
incollo un discorso che ho trovato in internet di “cicciolina” durante il suo breve periodo da deputata:
INCREDIBILE!!!!!
ILONA STALLER
Discorso alla camera – Un giorno di 22 anni fa
PRESIDENTE: E’ iscritto a parlare l’onorevole Staller. Ne ha facoltà .
ELENA ANNA STALLER: Signor Presidente del Consiglio, onorevoli colleghi, vedo con piacere che dopo due mesi di crisi, risse e litigi, avete trovato il modo di dividervi le poltrone. Spero che adesso ve ne starete un po’ tranquilli, almeno fino al 1992. Spero che adesso per un po’ lascerete in pace la gente; quella gente che è sempre più delusa, ha sempre meno speranze e sta comprendendo sempre di più che tutti questi inutili litigi in famiglia servono solo a chi cerca il potere e vuole usarlo senza essere controllato.
Il nostro è il paese europeo in cui i governi e le legislature durano di meno, i cui elettori sono chiamati più spesso a votare, in media una volta ogni tre anni, ma in questo caso abbiamo rischiato di interromperla dopo neanche due anni dal suo inizio: un record dei record. Credo che denunciare tutto ciò sia molto importante per tutti. Il nostro rischia di diventare l’ultimo paese in Europa e questo non certo a causa mia, cioè della strega Cicciolina, ma per queste crisi continue che servono solo a chi vuole trovare nuovi equilibri di potere, ignorando completamente i contenuti, le proposte, le cose da fare. Le formule di Governo cambiano, ma le vostre facce rimangono sempre le stesse. C’è sempre Gava, c’è sempre Mammì, c’è sempre Misasi, c’è sempre cicciolino Andreotti. Siete sempre gli stessi, e la cosa più grave è che anche i problemi sono sempre gli stessi, ma voi fate finta di niente e continuate a chiedere voti, a far cadere i vostri stessi governi e a farli resuscitare. Gli anni passano e le vostre facce restano. Le facce di chi avrebbe potuto fare e non ha mai dato, di chi è sempre stato sospettato ma non è mai stato condannato, di chi si fa schiaffeggiare con finta tolleranza, di chi ha sempre promesso e non ha mai mantenuto.
A proposito di promesse non mantenute: quando era Presidente del Consiglio, Ciriaco De Mita promise che avrebbe cacciato le pornostar dal Parlamento. È passato qualche mese, lui se ne è andato ed io sono rimasta.
[Ilona Staller parla di violenza sulle donne, di aborto, di Aids, di pari opportunità, di libertà di opinione, d’espressione, della libertà della cultura, del diritto dei detenuti alla sessualità, poi conclude…]
Cari colleghi, abbiamo un nuovo Governo: è un Governo vecchio, vecchio negli uomini, vecchio nei programmi, vecchio nelle parole; è un Governo vecchio, composto dagli stessi uomini che sono colpevoli di avere permesso che le periferie delle nostre grandi, grandi città diventassero simili a villaggi messicani e i nostri mari a insalate di alghe. Governi vecchi come questo ne abbiamo avuti tanti che votare la sfiducia a tutti alla lunga è anche faticoso. Cosi, giuro che mi era venuta la tentazione di votargli la fiducia, giusto per regalargli il voto della pornostar di cui tutti quanti avete molta paura. Sarebbe un regalo che imbarazzerebbe un po’ tutti i bigotti che ci sono tra voi; sarebbe un brutto regalo sicuramente, però ve lo sareste meritato. Poi ci ho ripensato: la fiducia è meglio darla solo al governo ombra di Achille Occhetto, il vostro è solo un’ombra di Governo e nulla merita.
Ma io spero che cicciolino Andreotti mi smentisca prima della fine della legislatura.
MEDITATE GENTE! MEDITATE!!!!!!
rodolfo