“Quel che ci toglie dall’egoismo rapace è il fatto di vivere in comunità, con diritti e doveri, e la comunità è costruita sulla base di quei servizi pubblici che sono offerti a tutti e tutti avvantaggiano. Per offrire questi servizi pubblici che sono essenziali come l’aria che respiriamo, ci vogliono le imposte, e le imposte sono quindi una meritoria istituzione che trasforma una massa informe di individui in una comunità responsabile.” (F. Galimberti)
Fabrizio Galimberti, in un “manuale anticrisi” a puntate scritto per il Sole 24 Ore, spiega ai lettori perché è bene che ci siano le imposte e, di conseguenza, perché si dovrebbe essere lieti di pagarle. Ovviamente non poteva mancare, anche se non l’ho riportato, l’elogio di Galimberti al “le tasse sono bellissime” di Tommaso Padoa-Schioppa. Ogni volta che leggo affermazioni del genere la cosa che mi dà più fastidio è la rappresentazione del tutto estranea alla realtà dei fatti che viene fornita per giustificare l’imposizione fiscale. In primo luogo, nessuno dei cantori delle imposte si sofferma mai sull’etimologia del termine. Se sono davvero una cosa buona e giusta, perché in tutte le epoche e in ogni parte del globo terracqueo devono essere, appunto, imposte?
Perché se Tizio impone a Caio di dargli una certa somma di denaro ancorché, magari, in cambio di un servizio che Caio non ha richiesto o per il quale vorrebbe scegliere a quale fornitore rivolgersi, tale azione viene considerata estorsione, ma se al posto di Tizio ci si mette lo Stato l’estorsione diventa “una meritoria istituzione”?
E perché l’individuo sarebbe un “egoista rapace” e la vita in comunità dovrebbe essere basata sui servizi pubblici e non sulla scelta di chi vi prende parte di condividere una o più esperienze della propria vita con altre persone a lui gradite e che gradiscono lui, il tutto su base volontaria?
E con quale sicumera si può affermare che i servizi pubblici avvantaggiano tutti? Io credo che non dovrebbe essere Galimberti a stabilirlo, ma ogni individuo dovrebbe decidere per proprio conto.
Ancora: tra le tante cose che lo Stato fa e per le quali istituisce imposte, siamo sicuri che tutte siano “essenziali come l’aria che respiriamo”? A me pare proprio di no. In ogni caso, come detto poc’anzi, ogni individuo dovrebbe essere libero di stabilirlo per proprio conto.
Infine, ma non meno importante, sostenere che l’imposizione fiscale “trasforma una massa informe di individui in una comunità responsabile” mi pare segno di un forte disprezzo nei confronti degli essere umani, messi sullo stesso piano di un gregge di pecore. Alla faccia della comunità responsabile.
Fidenato, qui dall’emisfero australe io tifo per te
Andrea, potresti dare una risposta precisa a Giorgio Fidenato così si capisce chiaramente quale è la tua posizione. Grazie.
La mia posizione, è che prendendo le difese solo di chi può evadere, di fatto si fa un favore solo a quelle categorie di lavoratori autonomi hanno la possibilità di eludere/evadere una parte dei propri guadagni, ma ovviamente si danneggiano quelle piccole e medie imprese, e a quei lavoratori, che per motivi tecnici e strutturali, non possono evadere manco mezzo cent!
Insomma forse l’evasione in Italia, più che affamare e ridimensionare i parassitismo di stato, ha l’effetto di appioppare il peso del parassitismo, tutto sulle spalle dei poveri sfigati che non hanno la possibilità di sottrarsi in alcun modo
Non è vero. Io come datore di lavoro da 2 anni sto pagando i miei dipendenti al lordo e non al netto. In pratica do a loro quello che mi costano veramente e inoltre non spedisco ne all’INPS ne all’agenzia delle Entrate quanti soldi ho dato loro. Sta ai dipendenti dichiarare quanto hanno da noi ricevuto. Quindi io ho messo anche i dipendenti nella stessa situazione degli autonomi. Te l’ho detto che il libertarismo è l0ideologia politica dei poveri!!!!!! SOLO MERCATO, NIENTE STATO!!!!!!!
Tu sei coerente con le tue idee, e questo ti fa onore! Ma non è che sono tutti come te, una buona parte degli evasori di IRPEF e IVA, non lo fanno per certo per motivi politici, per protestare contro (o criticare la distribuzione) della spesa pubblica, ma semplicemente per fare i furbetti, perché non vorrebbero pagare nessun conto. Ma quando gli fa comodo, spesso e volentieri, sono i primi a pretendere aiuti, protezione, agevolazioni, servizi migliori, ecc… dallo stato!
Quindi, secondo me , associare troppo il libertarismo alla difesa a spada tratta dell’evasione fiscale, non è che sia molto positivo…
La democrazia del consenso è basata sulle imposte. Esse sono la pietra delle fondamenta. Bene lo sapevano quei furbacchioni denominati padri costituenti, che hanno esteso la sovranità popolare a tutto il possibile immaginabile, tranne che alla tasca dei cosiddetti cittadini, vietando nella costituzione la facoltà del popolo di votare sulla materia fiscale, Della serie : io ti do tutte le libertà e i diritti che vuoi, tu mi dai i tuoi soldi e del frutto del tuo lavoro mi occupo io, che sono + bravo. Poiti dicono, tu ci hai votato e noi abbiamo questo diritto di tassarti, come, quanto e quando vogliamo.
Io sono dell’idea che non c’è peggiore tirannia di quella che pensa di imporrre per legge : generosità, altruismo, solidarietà, tutte categorie dello spirito e individuali. Io affermo il mio diritto naturale di poter essere egoista, avaro. Poi aggiungo che siccome duemila anni fa un tale nella palestina, disse : quando fai la carità non sappia la mano sinistra quello che fa la destra, e a lui senza vanto e senza vanità mi ispiro, nessuno di permetta di tirare la famosa storiella del :date a cesare quel che è di cesare. Sentenza di Gesù, con cui nel mondo cattolico si liquida la questione delle tasse e il dovere dei cristiani di pagarle.
Io non voglio niente da questo stato, voglio solo essere libero di comprarmi quello che mi serve, dove mi pare, da chi mi pare, quando effettivamente ne ho bisogno e nella quantità e qualità che io desidero.
Non pretendo che altri mi seguano, dico solo a quelli che si riempiono la bocca di : è giusto di qui, è giusto di là, facciano quello che a loro pare giusto, con i loro soldi. Dopo poco, si accorgeranno che quello che dicono gradivano e ritenevano giusto, costarebbe un po di + di quanto considerano equo.
Concludo ricordando una cosa che ieri veniva scritta sul quotidiano Libero, e che cioè i grandi cambiamenti della storia hanno avuto origine sempre da rivolte fiscali.
AMEN
Le tasse in Italia sono scandalose, (altro che bellissime!) e purtroppo hanno in gran parte perso la funzione ideale (che sarebbe quella di finanziare servizi importanti, come la sanità, il sistema scolastico, il sistema giudiziario, strade, infrastrutture varie ecc…); ma a differenza di voi libertari, NON HO NESSUNA SIMPATIA PER GLI EVASORI TOTALI(o anche parziali) DI IRPEF, visto che anche questi signori praticamente rubano dalle tasche di chi invece le tasse le paga, e non evade un solo centesimo!
Dice Andrea: Le tasse sono scandalose e nella maggior parte servono a ingrassare le caste, ma le dobbiamo pagare tutti (così le caste ingrassano sempre più ma, come dice la saggezza dei popoli, mal comune, mezzo gaudio).
Bravo Andrea, A nome del Comitato Masochisti Italiani mi congratulo per il tuo intervento molto chiaro e spero che presto vorrai aderire alla nostra associazione.
No caro difensore degli evasori, non hai capito nulla, io in pratica ho detto che trovo patetico giustificare l’evasione con chissà quali grandi ideali libertari. Per me gli evasori totali di IRPEF, non sono tanto meno parassiti di un falso invalido, o di qualunque altra categoria che magna spese dello stato(non a caso alcuni evasori totali, sono gli stessi che facendosi passare per nullatenenti, magari prendono pure la pensione sociale, e approfittano di tutte le agevolazioni possibili!)
P.S.se dobbiamo dirla tutta mi sa tanto che anche Leonardo Facco, sta nel COMITATO MASOCHISTI ITALIANI, visto che non credo proprio che un piccolo editore come lui, anche volendo, possa evadere granché!
L’intervento di Andrea merita una replica. Io mi sento libertario al 100% e come libertari noi non abbiamo mai difeso i cosiddetti free-reiders, cioè coloro che usufruiscono dei servizi pubblici senza pagare alcunchè. I libertari non difendono i free-reiders, che sono tipiche figure di un sistema di tassazione perchè è impossibile controllare tutti e poi interviene la corruzione. Noi difendiamo gli evasori che reclamano la assoluta proprietà del frutto del proprio lavoro e sono responsabili della propria esistenza e vogliono scegliere, in un regime di concorrenza, dove comprare i cosiddetti servizi essenziali (che non esistono e sono solo una sigla fantasiosa per giustificare l’esistenza dello stato). Non difendiamo chi non paga i servizi, ma solo chi rivendica la legittima proprietà. Poi siccome in Italia non è possibile chiamarsi fuori dallo Stato e dire che sciegliamo di pagarci da soli i servizi (ovviamente dovremmo non pagare una tassa che sia una, quindi niente iva, accise, ecc….) diventa praticamente impossibile fare il non pagatore di tasse ma il pagatore privato dei servizi.
Espresso magnificamente. Condivido totalmente.
D’accordo, ma allora perché non provare ad organizzare una protesta, o uno sciopero fiscale su vasta scala, per cercare di modificare la spesa pubblica, e quindi il sistema fiscale?
Comunque prendendo le difese solo degli evasori individuali, si finisce solo per favorire quella minoranza di lavoratori, che per motivi tecnici possono evadere senza grossi problemi una parte(o raramente il 100%) delle imposte dirette, a scapito di quella maggioranza di lavoratori(anche imprenditori, nonostante ci sia gente convinta del contrario, non è vero che tutti i lavoratori autonomi possono evadere) che sono totalmente(o quasi) impossibilitati ad eludere/evadere il fisco(e infatti anche se la pressione fiscale media è del 45-50%, sulla piccola impresa impossibilitata ad evadere, può arrivare anche al 70-80%)!
E’ essenziale come l’aria che respiriamo andare in Afghanistan ad ammazzare la gente?
Intervento preciso e tagliente. Congratulazioni.