In Anti & Politica, Economia, Saggi, Varie

DI FRANCESCO CARBONE

Finalmente è disponibile il quarto libro della serie USEMLAB dal titolo La Tragedia dell’Euro che ho già presentato in anteprima sabato scorso al Tea Party di Prato e che ripresento qua con grande piacere.

La Tragedia dell’Euro si concatena perfettamente alla precedente pubbli­cazione di USEMLAB dal titolo Cosa è il Denaro e insieme formano un binomio perfetto sulla questione monetaria così come le prime tre uscite (il mio Prevedibile e Inevitabile, Inflazione Malattia Primaria e Cosa è il Denaro) insieme for­mavano, soprattutto se lette in ordine contrario a quello di pubblica­zione, una perfetta trilogia economica.

L’autore del libro, Philipp Bagus, è stato mio compagno di studi a Ma­drid nel corso di economia e nei seminari di dottorato tenuti da Huerta de Soto. Ci conosciamo quindi da lunga data e la mia stima nei suoi confronti è enorme. Alla luce dei suoi primi lavori accademici, il prof. Ba­gus si pone già senza dubbio come il più giovane e migliore erede in Europa della Scuola Austriaca di economia.

Bagus non solo ci spiega perchè il progetto Euro è destinato al fallimento o alternativamente alla costituzione di una nuova URSS europea, ma ci fornisce anche tutti gli strumenti necessari per comprendere come mai con il passaggio all’Euro si è avuto quel massiccio aumento dei prezzi che nel giro di poco tempo, nel nostro paese, ma anche in altri della comunità europea, ha portato al raddoppio degli stessi e conseguentemente ad una discreta erosione del potere di acquisto dei salari.

Nella mia postfazione mi prendo cura di riesaminare tutti questi fattori con una prospettiva tutta italiana, analizzando in particolare i benefici e gli svantaggi implicati dal passaggio alla moneta unica. Ringrazio Silvano Fait e Leonardo Baggiani per il lavoro di traduzione e per la preziosa prefazione italiana, un altro valido contenuto offerto da questa versione rispetto all’originale in inglese pubblicato lo scorso anno dal Mises Institute. Peraltro la nostra edizione contiene rispetto a quella del Mises i più recenti aggiornamenti che seguono le vicende relative ai paesi della UE fino alla tarda primavera del 2011.

Anche se questa settimana l’ennesimo accordo per concedere ulteriori prestiti alla Grecia si è risolto in un altro salvataggio dei mercati finanziari e azionari in particolare, la crisi dei debiti sovrani rimane più attuale che mai ed è foriera di nuove interessantissime evoluzioni già da qua a fine anno.

Gli italiani non possono più permettersi di ignorare i retroscena legati all’introduzione dell’Euro, le sue imjplicazioni, le sue conseguenze e quindi i probabili scenari futuri. Davvero La Tragedia dell’Euro si pone come una delle letture estive più importanti e indispensabili per capire le ragioni che quanto prima, per effetto di un rapido contagio, potrebbero portare tutta la UE verso una crisi profonda e irreversibile, finora evitata a suon di centinaia di miliardi creati dal nulla e prestati alle banche e ai paesi più in difficoltà.

I trasferimenti di denaro e la redistribuzione di ricchezza legati alla moneta unica potrebbero presto imporre a tutti i cittadini della UE conseguenze ancora più pesanti di quelle costituite dall’aumento dei prezzi subito successivamente al 2002. Questo libro è in grado di offrire in dettaglio tutte le ragioni di questa evoluzione. Se la Grecia è arrivata alla rivolta sociale, che in maniera agonizzante si protrae da oltre un anno e ieri è quasi sfociata in guerra civile, è possibile che in questo paese, e negli altri paesi della UE ancora non toccati da una severissima crisi fiscale, gli stessi fenomeni emergeranno in tempi molto più rapidi.

Ignorare questo libro sarà quindi un tragico errore tanto quanto lo è stato ignorare le nostre analisi che sin dal 2002 hanno spiegato e anticipato, in maniera lucida e puntuale, la crisi economica del 2008. Analisi che, verificate dagli avvenimenti oggettivi, in un certo qual modo potevano permettere a tante persone di difendersi dalla massiccia confisca di valore perpetrata dall’establishment economico ma soprattutto da quello politico.

Il libro è disponibile da oggi nel nostro nuovo SHOP (raggiungibile anche con il bottone in alto a destra). La piattaforma è decisamente più evoluta e ci permetterà, speriamo, una migliore gestione degli ordini da parte nostra e una migliore soddisfazione di navigazione da parte degli utenti. A differenza della precedente, si tratta tuttavia di una piattaforma indipendente, cioè non integrata con il sito, essa pertanto richiede una nuova registrazione. Consigliamo agli utenti di registrarsi nello SHOP utilizzando lo stesso indirizzo email e password utilizzati per accedere al sito principale www.usemlab.com così da evitare qualunque confusione.

La registrazione non è necessaria, chi non vuole registrarsi può comunque completare la procedura di acquisto come semplice ospite, tuttavia essa permette tra le altre cose di poter ricevere sconti e promozioni particolari. Ad esempio, tutti coloro che si registreranno e lasceranno un commento ai libri già letti riceveranno un buono sconto personalizzato per l’acquisto sucessivo (spedizioni omaggio oppure sconto percentuale sul controvalore).

Per qualunque chiarimento o problema (è possibile che ancora ci sia qualche bug da mettere a posto, oltre a diversi dettagli minori ancora da sistemare) non esitate a contattarci al solito indirizzo [email protected]

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Showing 4 comments
  • zenzero

    Ho letto del debito sovrano del Portogallo. Alle tue domande aspetto una risposta da Carbone.

  • Koso

    Vado un po’ fuori argomento ma vorrei avere qualche commento riguardo le tre proposte avanzate da Jesùs Huerta de Soto in Money, Bank Credit, and Economic Cycles, per riformare l’attuale sistema bancario e monetario. Le sue proposte sono essenzialmente tre:
    1) L’obbligo del 100% di riserva bancaria
    2) L’abolizione delle banche centrali
    3) Ritorno ad un sistema aureo (secondo lui non si potrà sapere come evolverà la moneta, ma è probabile che rimanga l’oro)
    Secondo lui avverrebbe tutto automaticamente, se alcuni paesi decidono di compiere questi tre passi e tutti gli altri li seguiranno. Ma dove sta scritto? A meno che i paesi che seguano questa riforma non si diano all’autarchia, devono commerciare con gli altri, e se questi rimangono ancora con una moneta di carta, come si fa tu gli dai l’oro e loro della carta, fatemi capire. Elencando i possibili vantaggi di questa riforma, la maggior parte sono dovuti alla riserva del 100%, e anche quasi tutte le obiezioni che lui cerca di smontare riguardano la riserva al 100%. Questo perché è la riforma più importante, anche un sitema di “free-banking aureo” a riserva frazionata porterebbe a creare credito in eccesso, ecc. Quindi per me basta solo questo, possono rimanere anche le banche centrali con la loro moneta “fiduciaria”. Per essere libertari (come penso di essere) bisogna per forza credere alla favola dell’oro?

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