Ho passato dieci giorni a Tenerife, nel nord dell’isola, dove gli italiani propriamente detti sono pochi. Ho visitato luoghi di divertimento, un paio di parchi ed ho frequentato un’infinità di bar e ristorantini. Sono andato per due volte anche alle Poste per pagare dei bollettini della luce per conto di un amico (per inciso, la bolletta dell’elettricità che spediscono a casa da quelle parti la riesce a leggere anche mio figlio che ha 10 anni!). Era dai tempi del Venezuela “Anni Settanta” che non venivo trattato così bene: i sorrisi si sprecavano, i “buenos dias” non appena varcavo la soglia di un “café” fioccavano, i “gracias”, “i buenas tardes, i “todo bien?” financo troppi. Persino alle Poste, porcap. . .
Ieri, sono tornato alla realtà fin dal mio arrivo all’aeroporto delle Canarie, dove mi aspettava un volo della “Ryan air” per riportarmi a Orio al Serio, che gli irlandesi chiamano pomposamente “Milano”. È bastato frequentare la fila all’imbarco per tornare nell’habitat del pecorume italico. Sui voli del signor O’ Leary, per chi non lo sapesse, sale prima chi ha “la priorità”, che costa un sovrapprezzo rispetto al biglietto. Niente da fare, con 45 minuti d’anticipo sulla chiamata delle dipendenti della linea aerea, gli italiani erano già lì tutti ammassati e stretti l’uno all’altro davanti al “gate” per salire in fretta, per fare prima degli altri. Se ne fottono loro se tu hai acquistato il diritto di far le cose con calma, di non dover chiedere “permesso” o urlare “fate largo” quando non ce ne sarebbe il bisogno. Anzi, ti guardano pure storto.
Perchè vi racconto questo aneddoto? Perché non appena ho preso posto sull’aeroplano ho aperto il Corsera, acquistato al duty free. E cosa leggo? Un’intervistona a tutta pagina ad Antonio Albanese che a suo dire “ritiene che i Cettolaqualunque in Italia siano morti”. Secondo Albanese (riporto in serie) “i giovani stanno insegnado ai padri l’educazione, lo spirito civico (vedasi la partecipazione al referendun sugli importantissimi elementi della terra? sigh) si sta rinverdendo, c’è maggiore interesse nei confronti della cosa pubblica, e grazie a Benigni e Napolitano i festeggiamenti per l’unità d’Italia hanno avuto il sopravvento su coloro che gufavano”.
A parere del comico comunista – alla cui arte plaudo anch’io – “i furbi sono ormai diventati il passato in Italia” e lui ne è certo perché “segue in internet i discorsi degli adolescenti”.
Dopo il primo shock in aeroporto, ampiamente preventivato peraltro, il secondo (benchè ancora il “belpaese” fosse lontano 4000) mi è toccato leggendo una sequela di banalità ad opera del benpensante di turno, così politicamente corretto da rendermi ancor più indigesto il ritorno a casa, che si è comunque materializzato con l’applauso dei passeggeri non appena le ruote del boeing han toccato terra e coi soliti tre deficienti che si sono alzati dal sedile mentre l’aereo era in pieno movimento. “I” come itagliani, per parafrasare quel biscottone di Enzo Biagi.
La mattina di ieri, verso le nove, mentre bevevo un “cortado leche y leche” in un baretto di Puerto Cruz, ho letto l’editoriale di un giornalista (di cui non ricordo il nome) su “El Dia”, quotidiano storico delle isole Canarie. L’argomento dell’articolo di fondo era l’insediamento del nuovo governo locale, rispetto al quale l’autore del pezzo era in disaccordo. Citando il presidente che si sarebbe insediato – a memoria ritengo si chiamasse Rivero – lo ha definito in sequenza “corrotto, furbetto, spendaccione, incapace, e sponsor dei soliti amici degli amici, incapace di combattere per l’indipendenza dell’arcipelago”. Eccheminchia, avrebbe sbuffato il nostro “Cettolaqualunque”.
O sarà che a Tenerife i politici son peggio di quelli italiani?
Una volta mi ha detto uno stewart della ryanair che solo gli italiani e gli spagnoli aplauddiamo cuando arriva il aereo (Io no). E un conosciutto giornalista spagnolo disse una volta che in nessun altro paese ci sono piu “chorizos” (cioé ladri e corrotti) come in Spagna e Italia.
Ah! Davvero siamo fratelli!
Non a caso l’Argentina è un paese fallimentare: perchè per la metà è fatto da spagnoli e per l’altra metà da italiani!
matrimoni con auto blu, la cifra dell’itaglianità, eheheh
Per una volta nella vita possiamo dire che..
Berlusconi non fa l’imputato o il capo di accusa, ma il Testimone!!
Infatti il nostro Berlusconi ricopriva il ruolo di Testimone al Matrimonio del Ministro Carfagna e Mezzaroma!!
Chissà come si sarà sentito nei panni di Testimone..
Vi svelo però un piccolo segreto, anche tu hai contribuito alla festa della Mara con le tue tasse.
Invitati al matrimonio vi erano:
il sottosegretario Gianni Letta,
Cesare Geronzi, i ministri Raffaele Fitto,
Maurizio Sacconi, Renato Brunetta,
Giorgia Meloni, la deputata Michela Biancofiore,
Paola Pelino, il deputato di Fli Alessandro Ruben,
Senza scordarsi il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini
il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro;
l’ex ministro degli Esteri Antonio Martino,
il sottosegretario alla Difesa Guido Corsetto,
e le deputate Melania Rizzoli e Micaela Biancofiore..
..Tutti accompagnati dall’inseparabile Auto Blu… Pagate da noi umili cittadini!
Almeno un pezzettino di torta potevi darcela! Possiamo quindi definirlo un vero scandalo nei confronti di noi cittadini onesti che ogni santo giorno lavoriamo per portare il pane a casa. Una vera Vergogna!
IL fatto incredibile, che non è riproducibile in itaglia, è che un giornalista possa scrivere un giudizio così cirtico verso un politico al governo …
BRAVISSIMO, HAI NOTATO IL PARTICOLARE CHE TENEVO A METTERE IN EVIDENZA!
Veramente contro Berlusconi scrivono anche di peggio!
le solite banalità dell itagliano che pensa la quotidianità estera come il luogo delle sue brevi vacanze
scusa??? Parli con me?
le solite banalità dell itagliano che pensa la quotidianità come il luogo delle sue brevi vacanze