“Non me ne andrò finché non avrò abbassato le tasse. Sto studiando il modo, ma certo è difficile poterlo fare ora perché la situazione è delicata e non credo sia possibile intervenire.” (S. Berlusconi)
Dichiarazioni come quella che ho riportato forniscono l’ennesima prova di quanto Silvio Berlusconi stia percorrendo male questa fase declinante della sua esperienza politica. In molti, quando sta qualche giorno senza rilasciare dichiarazioni pubbliche, si lamentano per il silenzio del capo del governo. Io non sono tra quelli, dato che i rappresentanti delle cosiddette alte cariche dello Stato, quando parlano a mercati aperti, solitamente fanno più danni che altro. E questo non solo in Italia, ma anche nella disciplinata Germania, dove il capo del governo e il ministro delle finanze dicono spesso l’uno il contrario dell’altro, cambiando la loro stessa posizione a giorni alterni.
Il vistoso calo di lucidità di Berlusconi ha certamente cause molteplici: dalle diverse pendenze giudiziarie, allo sfilacciamento della sua maggioranza, senza dimenticare che si avvicina alle 75 primavere e, checché ne dica il dottor Scapagnini, non è più un ragazzino, nonostante l’uso intensivo della chirurgia e della chimica per mantenere prestazioni da ventenne.
Sta di fatto che (anche) questa volta avrebbe fatto meglio, per il suo stesso bene, a tacere. Reiterare, dopo tre lustri di promesse a vuoto, il mantra che non se ne andrà finché non avrà abbassato le tasse mi sembra più che altro una speranza di rimanere ancora a lungo al potere (il che appare poco probabile). In caso contrario, penso saremmo ben al di là del ridicolo.
Probabilmente non si rende conto che, dopo tutto questo tempo, sentirlo ancora dire “sto studiando il modo” di abbassare le tasse non lo fa sembrare altro che uno studente lavativo che si presenta impreparato all’ennesima interrogazione e che neppure il più indulgente e antimeritocratico dei professori potrebbe più giustificare.
Dieci anni fa gli si potevano forse riconoscere delle attenuanti, ma adesso mi pare che siamo davvero fuori tempo massimo.
Effettivamente Domenico ha ragione, questo è un frangente in cui avrebbero potuto dire “Signori, la pacchia è finita!” e invece per i parassiti la pacchia continua. E per noi continua il salasso.
Leonardo dice che a Berlusconi frega nulla. Probabilmente Leo ha ragione.
Quando vedo Silvio glielo dico che lo abbiamo sgamato! ;-)
Secondo me si dovrebbe approfittare proprio di questo momento di crisi del paese, potrebbe essere un’occasione per ribaltare la situazione, specialmente da voi al nord Leonardo.
PIA ILLUSIONE PENSARE CHE A LUI FREGHI QUALCOSA!
Sì, è fuori tempo massimo.
Impossibile credergli ancora, specie dopo l’ultima manovra.
Mi dispiace per lui ma è il momento di andare a casa.
Dopo di che resterà un PDL morente, di matrice prettamente socialista, a contrastare un PD morente, di matrice comunista e con un’ala estremista vendolian-pecoraroscania-e chissà cos’altro.
E poi l’IDV, partito in crescita, quantomeno negli incassi.
Dimenticavo la Lega, partito da dimenticare.
Prevedo un partito del non voto parecchio forte nel prossimo futuro.
SOLO BOSSI PUO’ CREDERGLI… PER CONTRATTO!
Ormai a Berlusconi non crede nessuno, quelli che lo votano lo fanno solo per paura della sinistra.