In Anti & Politica, Economia, Esteri, Primo Piano

DI ERNESTO CERNEAZ

I “servi sciocchi” come Barisoni, ieri sostenevano “che il motivo per cui la speculazione attacca l’Italia è causata dalle incertezze nel governo”. L’ennesima idiozia ovviamente, che trova in una notizia apparsa oggi la sua negazione: “Sono ormai quattrocento giorni, 14 mesi, che il Belgio risulta senza esecutivo: un vero e proprio record. Il Paese però continua a crescere economicamente, con il Pil in aumento del 2,4% mentre aumenta anche la preoccupazione per il debito pubblico, diventato il terzo più elevato dell’Ue raggiungendo il 100% del prodotto interno lordo”. Ahahaha!

E’ davvero curiosa la vicenda di questo Belgio che non solo è privo di un esecutivo, ma che per giunta, grazie anche ai buoni risultati dell’economia tedesca con cui i belgi hanno rapporti assai stretti, continua a crescere. Merito della mancanza di un vero governo?

Il secondo presidente degli Stati Uniti, Thomas Jefferson, affermò “che il miglior governo è quello che governa meno”. Sulla scorta di tale tesi Henry David Thoreau convenne ne “La disobbedienza civile – correva l’anno 1849 – “che il migliore governo in assoluto è proprio quello che non governa affatto”. Da allora, una caterva di liberali corenti ha fatto a gare per dimostrare tale teorema, che il Belgio pare confermare.

Gli esponenti del libertarismo, che ha come plantageneta Murray N. Rothbard ritengono molto semplicemente che una società senza Stato, e quindi senza monopolio della violenza legale, sia da preferirsi poiché le nostre istituzioni sono per loro essenza illegittime. Lo Stato, ahinoi, non è un’impresa che offre servizi che si possano accettare oppure no, anzi la sua azione ricorda più il modo di agire di don Vito Corleone, dato che alle sue proposte non si può dissentire.

Il Belgio ha ancora i suo vari governi locali, che funzionano bene nonostante il governo non sia più in carica. Parlamento e Senato continuano (purtroppo) ad esistere anche se la loro funzione è limitata ora che il governo non c’è più. I ministeri esistono burocraticamente (purtroppo), ma non politicamente (quindi non possono inventarsi nuove regole da far rispettare). Il re è ancora vivo ma a parte firme e rappresentanza simbolica non ha alcuna funzione fondamentale. Anzi, ora Re Alberto II ha deciso di non concedere favori nobiliari per il secondo anno consecutivo. Niente visconti e baronesse, dunque, contrariamente a una tradizione secolare.

Per sintetizzare, la situazione del Belgio sfata tanti miti che vi hanno propinato negli ultimi 60 anni:

1) I governi nazionali hanno poca o nulla utilità se non quella di arricchire le solite poche persone.

2) l’assenza di governi, parlamenti e rappresentanza politica non è indice di caos, instabilità finanziaria e fine della civiltà.

3) i paesi civili funzionano anche senza rappresentanza democraticamente eletta. E quindi un paese che non ha votazioni democratiche e che non ha un governo eletto dalla maggioranza continua ad essere un paese civile.

Chissà che nel gran casino dei debiti sovrani, dove troppi Barisoni chiedono più Stato, il regno che fu di Baldovino non diventi un simbolo dell’antistatalismo.

Recent Posts
Showing 38 comments
  • Antonino Trunfio

    TG italiani in festa !! coraggio !! finalmente adesso il belgio ha un governo !!
    pare infatti che milioni di cittadini senza governo fossero caduti ormai in una profonda crisi esistenziale.
    Ora finalmente potranno curarsi.
    L’unica cosa che posso dire è : AMEN, peggio per voi.

    E pensare che in qualche paese (Polonia) il destino facendo precipitare un’aereo con dentro tutto o quasi tutto il governo e il gotha di quel paese, aveva pure dato una chance piuttosto unica di liberazione a un popolo. Ma niente da fare !!
    Anche li un governo ancora. Peggio pure per loro i Polacchi

  • Pasquale Caterisano

    Leonardo, abbi pazienza, sei veramente fuori strada su Barisoni.

    • leonardofaccoeditore

      LEGITTIMO CHE TU LO PENSI, ANCOR DI PIU’ CHE IO LO DICA E LO RIPETA. BARISONI E’ UN INSULTO ALL’ECONOMIA!

  • ilario germinario

    la proprieta’ e’ un diritto naturale ??? ma che stronzate scrivete ……………………………………
    sarewte mica LIBERTARI ..DI QUELLI CHE VOGLIONO ESSERE LIBERI DI SFRUTTARE GLI ALTRI?????

    • leonardofaccoeditore

      Ma perchè devi intervenire in questo modo e fare affermazioni senza senso? Tu, gli sfruttati e i derelitti, li hai visti in URSS, in CAMBOGIA, in BIRMANIA, in COREA DEL NORD (dove la proprietà non esiste o esisteva) oppure a Losanna, a Miami, a Singapore, a Sidney? Suvvia…

    • _Salvatore

      Ti consiglio La carità che uccide di Dambisa Moyo

      Il non avere la possibilità di possedere, uccide il futuro.
      Grazie alla proprietà cresce il benessere, di tutti, anche dell’ambiente!
      A nessuno piace possedere una casa in un immondezzaio!
      Dove la proprietà è ben distinta e riconosciuta fioriscono le rose tra l’erba e l’aria è profumata.
      Dove la proprietà è di tutti (tradotto in lingua corrente: di nessuno) crescono rovi tra le rovine puzzolenti.
      Dove c’è libertà di intrapresa si va in cerca di chi sa fare bene un lavoro e sarà pagato bene.
      Dove il lavoro è un diritto di tutti, si va in cerca (ad elemosinare) di un posto che sarà pagato il meno possibile e buona parte di quei soldi se li prende lo Stato perché deve “garantire il diritto al lavoro” (i sussidi costano).

    • macioz

      La contrapposizione non è tra proprietà sì o proprietà no.
      In nessun tipo di società, neppure in quella perfettamente comunista, la proprietà può essere abolita.
      Proprietario è colui che dispone della facoltà di decidere sull’utilizzo di un certo bene.
      Poiché non possiamo esimerci dall’utilizare beni primari, come ad esempio la terra, deve comunque esistere qualcuno che abbia la facoltà di decidere del suo utilizzo, cioè che ricopra il ruolo di proprietario.
      Ogni singolo appezzamento di terra può essere usato teoricamente in migliaia di modi alternativi (meglio coltivare mais, patate, cipolle o rape? Oppure usarlo per costruirci un centro di ricreazione?) chi e con quali criteri decide quale sarà la scelta?
      Se a questa domanda non è chiamato a rispondere il legittimo proprietario, qualcuno al suo posto deve comunque farlo.
      In una società a proprietà cosiddetta collettiva dovrebbe decidere, appunto, la collettività. In che modo? Attraverso un voto democraticamente espresso? Evidentemente no: quante volte la gente sarebbe chiamata a votare? E che ne saprebbe la gente se sia più utile coltivare fagioli o patate in quel dato appezzamento?
      Nella società comunista questa decisione viene per forza delegata ai cosiddetti rappresentanti del popolo, indipendentemente se siano stati eletti o imposti da un governo totalitario. In pratica poche persone ricoprono il ruolo decisionale che in una società basata sulla proprietà individuale sarebbe assegnato a ciascun proprietario. I proprietari quindi esistono anche in una società comunista e la proprietà è stata abolita solo di nome, non di fatto, pertanto da questo punto di vista non esiste alcuna superiorità morale nella cosiddetta collettivizzazione.
      Tornando al nostro appezzamento di terra, in un sistema di proprietà siffatto, ed è questo l’aspetto cruciale che rende la proprietà collettiva fallimentare, mancando la libera produzione e il libero scambio di beni e servizi, non possono formarsi i prezzi di tali beni e servizi, di conseguenza chi dovrebbe svolgere il ruolo di proprietario non ha alcun criterio guida per decidere in che modo utilizzare il terreno.
      Mentre in un sistema di libero mercato i prezzi in diminuzione ad es. del mais o in aumento, ad es. delle patate, segnalano ai singoli produttori che la produzione di mais è eccessiva rispetto alle richieste dei consumatori, mentre quella di patate è scarsa, e quindi occorre incrementare la produzione di patate e diminuire quella di mais, tutto ciò non può avvenire in una sistema privo per definizione di prezzi liberamente formati.
      In un sistema a proprietà collettiva la quantità prodotta, la qualità, i prezzi di tutto sono stabiliti per decreto dal Proprietario Unico di tutti i beni e servizi, lo si chiami stato, governo, partito o comunque si voglia, pertanto non è il consumatore con le sue esigenze a guidare la produzione, al contrario i cittadini devono adeguarsi alle scelte unilaterali e giocoforza arbitrarie del Proprietario Unico.
      I sostenitori della società collettivizzata non vogliono abolire la proprietà, vogliono solo che cambi il proprietario.

  • Giorgio

    Bene! Allora quali sarebbero le ragioni dell’attacco speculativo? esuberanza irrazionale?

  • Andrea Mecozzi

    Cercando di scansare un’infinità di affermazioni votate all’ignoranza più totale, vorrei sottolineare che il Belgio ha una struttura complessissima e il fatto che non ci sia un governo federale incide poco o niente. Il Belgio ha 7 parlamenti federali con rispettivi governi, e non stiamo parlando di un sistema “regionale”.
    Fiandre, Vallonia, regione germanofona, Brussels capitale, parlamento linguistico francese e parlamento linguistico fiammingo. Vi sembra che ci sia poco stato???
    STUDIATE PRIMA DI APRIRE LA BOCCA.
    Appoggio comunque il giudizio sull’affermazione di Barisoni.
    Il mercato sta colpendo l’Italia perché vogliono mettere in difficoltà la Francia e di conseguenza la Germania.
    Nel ’92 stavamo messi peggio, Amato ha prelevato i soldi da conti non suoi e ha appianato.
    La degenerazione della fiducia nel governo è propedeutica per un esecutivo di emergenza a cui non si negherà un furto annunciato.

    • leonardofaccoeditore

      Due cose vorrei puntualizzare del suo intervento:
      1-la struttura complessissima si semplificherà quando Vallonia e Fiandre diverranno due realtà indipendenti.
      2- Che nel ’92 stavamo peggio non è suffragato da alcund ato serio, la situazione odierna è ben peggiore di quella del 1992!
      Infine, la degenerazione della fiducia del governo è la naturale conseguenza dell’azione del governo, anzi, dei governi degli ultimi 19 anni.

      • Andrea Mecozzi

        1 – Sul punto uno la posso smentire senza necessità di replica.
        Ho vissuto nelle Fiandre e conosco benissimo il paese.
        I 7 parlamenti presenti in Belgio coprono identità spesso confliggenti che sostano nella stessa area territoriale.
        Le Fiandre come identità realizzabile non esistono, i due sistemi economici campano uno dell’altro.
        I separatisti fiamminghi hanno sia i numeri che la forza politica per portare a secessione lo stato, ma non lo fanno, per il semplice motivo che sanno che dopo 1 minuto dalla secessione anche l’economia delle Fiandre s’affosserebbe. E’ vero che le Fiandre hanno una new-economy dinamicissima, ma è anche vero che campano sulle centrali nucleari della Vallonia e benché morente l’industria pesante sta tutta a sud. Senza contare il fatto che le Fiandre sono dinamiche perché aperte. Lo stato federale è necessario ai fiamminghi tanto quanto è inutile all’economia del paese un controllo centralizzato dell’amministrazione. E’ per questo che nonostante non ci sia un governo federale il paese va comunque avanti.
        2 – Accetto la replica sui dati del ’92, andrebbe suffragata di più, ma non credo che sia focale. Per quel che riguarda i governi sono d’accordissimo nell’analisi del merito, ma ritengo che non sia quello che ha interessato i mercati. Il centrodestra italiano è inetto da sempre, perché non ha una visione di lungo periodo, eppure questo non ha impedito ai mercati di fidarsi, ora all’improvviso cedono? Puzza troppo questa cosa. Se fosse vera la concausa GOVERNO INAFFIDABILE-SPECULAZIONE DI BORSA saremmo dovuti entrare nel ciclone a febbraio 2009.

    • andrea

      Esatto, la stessa cosa che penso anche io, in Belgio, anche se il parlamento centrale è quasi immobile, tutto il resto dell’apparato statale(governi locali, forze dell’ordine, tribunali, carceri ecc…) non manca affatto, anzi…proprio per questo sono riusciti a mantenere l’ordine pubblico, e l’economia è in leggera crescita!
      In totale assenza di stato(cioè nell’anarco-capitalismo che sognano i libertari) mi sa tanto che le cose sarebbero andate diversamente.

  • Matteo

    Ma sarete anche tutti laureati e master-izati in ‘sti-cazzi-ologia ma non sono in tanti che capiscono un discorso fatto in un programma che spiega l’economia ai vari plebei italioti che di economia ne capiscono poco più di zero, (me compreso) con i limiti nell’esposizione che un minimo comun denominatore così può portare.
    Credo sia palese che il discorso di Barisoni sia semplice (e lo sta ribadendo da giorni): una classe politica che non prende decisioni è una classe politica che ferma la fiducia internazionale, e quindi il paese va giù (che poi uno sia per avere più o meno stato è un passo successivo). Ora dire che il Belgio funziona TOUT COURT perchè non ha una classe politica dimostra la pochezza del vs intelletto.
    Buone cose

    • leonardofaccoeditore

      Matteo, senza accorgersi lei sta dicendo una sciocchezza, dato che il governo (classe politica) continua a non prendere decisioni eppure la Borsa di Milano è due giorni che cresce. Come vede, non c’entra assolutamente nulla e per il sottoscritto il signor Barisoni continua ad essere quella “faccia che è” (per dirla con Gaber).

  • zenzero

    Secessione!

  • Daniele Carcea

    Evidentemente ascoltate poco quello che dice Barisoni, tutti i giorni, a partire dal fatto: che nulla è cambiato per il nostro Paese da due/tre anni a questa parte in termini di deficit e quindi non c’è motivo che venga attaccato il nostro debito pubblico.
    d.c.

  • andrea

    “400 giorni senza governo”
    “Il Belgio ha ancora i suo vari governi locali, che funzionano bene nonostante il governo non sia più in carica. ”

    Di sicuro chi ha scritto questo articolo, ha le idee molto confuse, visto che si contraddice da solo. Se ci sono i governi locali, e “funzionano bene”, allora il titolo “400 giorni senza governo” è una palese FALSITA’!

    • Leonardo Facco

      rimbambito: conosci la differenza fra governo centrale (parlamento) e amministrazioni locali???? Vai a frequentare qualche sito keynesiano, fammi il favore

      • andrea

        Non ci fai una bella figura a rispondere solo con gli insulti (o attaccandoti ad errori di scrittura), sembra proprio che tu non abbia argomenti per controbattere civilmente!

        In Belgio non c’è un governo centrale, ma lo stato c’è lo stesso, e la differenza tra governi locali e centrali non è poi molta. I governi locali, almeno in italia, rubano molto più del governo centrare…ma che te lo dico a fare, tanto la vostra disonestà intellettuale è ormai palese, al massimo saprai rispondermi indicandomi qualche virgola fuori posto!

        Saluti

        • domenico

          Certo: allora prendiamo un “governante locale” ed uno centrale, facciamo in modo che entrambe si mettano a farsi leggi di favore, a tassare senza misura e ad adottare politiche clientelari, e poi vediamo che dei due rischia di più.

          Se in italia sono le ammistrazioni locali a costare di più ciò è un dato macroscopico, legato al loro numero, ma in realtà devi rapportare quanto costi al singolo cittadino la sua (e ripeto la SUA) amministrazione locale e quanto gli costi lo stato. Senza centralismo non sei costretto oltretutto a pagare anche per le amministrazini meno efficenti della nazione che vanno in crisi, ma solo per la tua. Sbaglio?

          Ed inoltre le amministrazini locali più scadenti trovano nella legittimazine dello stato centrale un loro enorme punto di forza. In Sicilia c’è una situazione assurda: un paese in provincia di Agrigento con un sindaco corrotto, posto addirittura al confino dalla magistratura, tutti lo odiano, ma solo il consiglio dei ministri può sciogliere il comune. Ed intanto continua a legiferare. Che meraviglia!

          • andrea

            Io sarei più per l’abbattimento delle amministrazioni locali, soprattutto le province (che bruciano miliardi di euro l’anno, spesso in maniera totalmente inutile, solo per mantenere una casta di parassiti), però forse non hai tutti i torti, senza governo centrale anche le amministrazioni locali avrebbero un po’ meno potere, e meno denaro da mangiare.

            Cmq quello che volevo far notare è solamente che il Belgio è momentaneamente senza governo centrale, ma ha ugualmente una potente struttura burocratica locale, che permette di mantenere l’ordine pubblico, far funzionare il sistema economico, ecc… in assenza totale di stato, non si sa se le cose andrebbero tanto bene ugualmente!

    • domenico

      Il Belgio è 400 giorni senza governo non è una frase di questso articolo, ma di tutta la stampa, visto che non ha un governo. E’ il Belgio a non avere un governo vorrei farti notare.
      E poi cosa ritieni, che in questi 400 giorni i governi locali abbiano fatto sentire la loro presenza tanto quanto faceva il governo centrale?

      • andrea

        In Belgio lo stato è ancora presente, le amministrazioni locali pure, solo il governo centrale è momentaneamente bloccato. Quindi non ha assolutamente nulla a che vedere con la società senza stato che sognano gli “anarco-capitalisti”!

        • domenico

          Esatto! Non è ancora la società perfetta per molti anarco-capitalsti. Ma è migliore di prima! :D:D:D

  • Caber

    veramente l’unico commento da fare è “i governi muoiono la burocrazia ha più vite di un gatto…”

    ma mi sembra di averlo già detto abbastanza volte…

  • serpe

    Questo è quello che potremmo chiamare un discorso alla cazzo di cane. Il fatto che il belgio non abbia un governo non impedisce certo che le cose vadano avanti come sempre. Anche le cose che i libertari aborrono vanno avanti. Come la moneta creata dal nulla dalle banche, ad esempio. O l’aumento del debito sovrano.
    Perciò non c’è niente da festeggiare, e non ci sarebbero commenti da fare.
    L’unico commento veritiero sarebbe: abbiamo una idea della convivenza civile ma non abbiamo ben chiaro cosa succederebbe.

    • andrea

      Ma non è nemmeno vero che non hanno un governo, visto che:
      “Il Belgio ha ancora i suo vari governi locali, che funzionano bene nonostante il governo non sia più in carica. ”

      E’ solamente che il governo centrale è momentaneamente paralizzato, ma tutto il resto dell’apparato statale(forze dell’ordine, tribunali, carceri, ecc…) funziona normalmente, altrimenti avrebbero fatto la fine della Somalia!

      • LucaF.

        Ti pare che un paese occidentale possa essere paragonabile come cultura e complessità sociale alla Somalia?.
        Al di là del fatto che in Somalia sta relativamente meglio ora che durante la dittatura, come ti ho già fatto notare l’artcolo di Robert Murphy va contestualizzato a quanto da lui scritto nel suo articolo.
        La Somalia è uno dei tanti e numerosi sviluppi possibili in relazione al know how e livello sociale di quel paese.
        Non è la pietra di paragone o il modello unico e definitivo degli anarco-capitalisti; quindi il tuo “scandalismo hobbesiano” francamente fa solo morire dal ridere…..
        Mi pare di averti chiaramente spiegato come mai le idiozie “alla Uriel” qua non.spaventano nessuno e se parliamo di società miniarchica o anarcocapitalista chiunque dotato di buon senso capirebbe che i principi dei libertari sono ben differenti da quelli attuati tribalmente dai somali.

        • andrea

          Non l’ho fatto io l’esempio della Somalia, se non sbaglio era proprio un sito libertario americano, a presentarla come “paradiso” anarcocapitalista!

          • LucaF.

            Le suggerisco di imparare l’inglese evitando di ricavare da un titolo provocatorio considerazioni neppure presenti nell’articolo di Robert Murphy.

  • Caber

    Ehi, anche io ho studiato alla Bocconi, non per questo la penso come Barisoni :P

  • Leonardo Facco

    DA TICINOLIVE.CH: STATI UNITI, FLLISCONO ALTRE 4 BANCHE!

    Nel fine settimana i regolatori statunitensi hanno decretato la chiusura di quattro banche: due istituti di credito nello Stato della Georgia, uno in Florida e uno nell’Arizona. Sono così 55 le banche americane chiuse da inizio gennaio per fallimento.

    Si tratta della High Trust Bank di Stockbridge, la One Georgia Bank di Atlanta, la First People’s Bank di Port Saint Lucie e la Summit Bank di Prescott.
    La One Georgia Bank è la terza banca che chiude per dopo aver ricevuto l’aiuto del governo di Washington decretato per far fronte alla crisi economica. Nel maggio 2009 aveva ricevuto 5.5 milioni di dollari. La First People’s Bank ha ricevuto aiuti governativi già nel 2008 per 5.8 milioni di dollari.
    Fra le 55 banche fallite negli Stati Uniti dall’inizio di quest’anno, ben 11 avevano ricevuto durante la crisi economica gli aiuti federali. Altre decine di banche sono attualmente considerate a rischio.

  • Leonardo Facco

    NEMMENO AL MIO AMICO CERNEAZ STA SIMPATICO, EHEHEH

  • Maximus

    Sebastiano Barisoni : un uomo , un mitoooooooooooooooooooooooo !

    P.S. Ha studiato alla Bocconi ( Boccaloni )

pingbacks / trackbacks

Start typing and press Enter to search