Dedico ancora qualche riga veloce alla MMT. Quella demenziale teoria economica secondo la quale, almeno per la versione italiana di Barnard, solo lo Stato produrrebbe ricchezza. Ora non mi metto neanche a confutare questa tesi che solo qualche poveretto potrebbe sostenere facendo ricorso a qualche decennio di indottrinamento marxista. Raccomando a costoro di comprare un biglietto di sola andata per la Corea del Nord e andare a sperimentare di persona. Peraltro ricordo che a una conferenza dello stesso Barnard presi parola, mi rivolsi al pubblico e chiesi: “Quanti di voi credono a questa affermazione del signor Barnard?”. Alzarono la mano solo due persone su una quarantina di presenti. Il buon senso di fronte a certe banalità, per fortuna, pare essere ancora di casa anche per l’italiano medio.
Vorrei discutere brevemente un altro aspetto della Modern Money Theory. Però prima una premessa. Come nel caso della General Theory (of Employment, Interst and Money) di Keynes, l’aggettivo utilizzato dovrebbe suonare alquanto sospettoso. Un altro caso di excusatio non petita accusatio manifesta e infatti, tanto per riprendere le parole di Huerta de Soto che ritroverete nel libro A Scuola di Economia: “la Teoria Generale di Keynes non era né teoria né tanto meno era generale. Si trattava di suggerimenti pratici di politica economica basati su una situazione particolare, la depressione degli anni Trenta, con effetti molto dannosi nel lungo termine”.
Analogamente nel caso della Modern Money Theory, l’aggettivo Modern sta ai due termini che seguono come i cavoli a merenda. Una teoria economica è teoria a prescindere dai tempi. Non può essere né particolare, né generale, né vecchia né moderna. Sono aggettivi che in tali contesti non hanno senso e dovrebbero mettere in allerta chiunque sulla bontà dei temi trattati. Ed infatti, alla stessa maniera della “teoria” di Keynes la MMT tratta semplicemente una serie di suggerimenti pratici di politica economica con la vana presunzione di risolvere la crisi attuale, spacciandoli per una teoria “moderna”.
La teoria monetaria è teoria monetaria oggi come lo era cento anni fa, quando Mises scrisse Teoria della Moneta e dei Mezzi di circolazione. E’ la stessa. Non è cambiato assolutamente niente. In quel trattato vennero poste le basi della teoria monetaria, valida tanto oggi come allora, a prescindere dal fatto che da diverse decadi il denaro sia totalmente fiduciario, forzoso, e di recente oramai in gran parte utilizzato attraverso strumenti informatici. Chi ignora questo continua da anni a costruire impalcature “teoriche” tremendamente sbagliate intorno a quello che è uno degli argomenti principali della scienza economica.
La corruzione dell’istituzione monetaria, che è stata sottratta al mercato, che è stata espropriata ai cittadini, è proprio alla base di questa grande crisi. Solo la teoria Austriaca riconosce questa tremenda corruzione e, non a caso, solamente quegli economisti che in qualche maniera si rifanno alla scuola Austriaca hanno individuato per tempo quei problemi economici che avrebbero portato, come di fatto è successo, a questa grande crisi.
Ma torniamo alla MMT. Mi voglio soffermare solo su un altro dettaglio particolare, e poi mi liminterò a riportere le conclusioni di uno splendido articolo recentemente tradotto da Johnny Cloaca sul suo Freedonia, rimandando allo stesso per la lettura integrale.
Prendo spunto dall’intervista fatta ieri con Leonardo Facco per il giornale online L’indipendenza. Il pareggio di bilancio e il debito pubblico. Ebbene la MMT sostiene che lo Stato deve fare deficit perché così facendo genera ricchezza per il settore privato, mentre il debito pubblico non esiste. Io davvero non so cosa si fumino questi qua della MMT ma deve essere roba di qualità non inferiore a quella che gira negli studi di Report.
Ma che stupidaggini stiamo dicendo? Lo Stato non dovrebbe né fare deficit né accumulare debito, se non in circostanze del tutto straordinarie, come un terremoto, un’alluvione, un meteorite, qualcosa che giustamente, per cause di forza maggiore del tutto accidentali e imprevedibili, mette nelle condizioni l’amministratore del “bene comune” di prendere a prestito dal futuro per riparare a danni enormi accidentalmente causati dalla natura. E soprattutto dovrebbe ripagare quanto prima il debito, ovvero non appena la popolazione si sia rimessa sulle proprie gambe ricostruendo quanto distrutto.
Uno Stato avrebbe due compito semplici semplici: redistribuire ricchezza dalle classi più benestanti a quelle più indigenti e fornire servizi di primaria necessità o “pubblica” utilità. Deve rispettare questo compito coerentemente a un vincolo di bilancio che deve essere chiuso in pareggio ogni anno. Riesco a prendere tanto, e riesco a redistribuire e restituire sotto forma di servizi altrettanto. Non ha nessuna ragione di fare debito se non nei casi sopra citati. Il debito è trasferimento di ricchezza tra generazioni e la sua natura è del tutto immorale, ingiusta. E’ esproprio forzato alle generazioni future per dare a quelle presenti. La ricchezza rappresentata dal nostro debito se la sono presa le generazioni passate. Non c’è più! Andata. Molti purtroppo se ne renderanno conto solo dopo che avremo fatto la fine della Grecia. E non sarà una bella scoperta!
Lo Stato ha fatto debito dopo la guerra per ricostruire quello che l’imbecillità umana aveva autodistrutto. Poteva anche starci, ma era un debito che andava ripagato nel giro di un paio di decenni al massimo. Di fatto se consideriamo l’inflazione a due cifre degli anni settanta, quel debito per ricostruire il paese dopo lo guerra lo si è ripagato tutto grazie alla svalutazione. E invece, quasi settanta anni dopo la fine della seconda guerra mondiale ci ritroviamo con un debito accumulato tutto in tempo di pace, e senza che sia caduto alcun meteorite sulla terra, che ha raggiunto dimensioni semplicemente spaventose. Due trilioni di euro, senza contare le altre passività per obbligazioni future già promesse non ancora in bilancio. Ma davvero pensiamo di risolvere il problema raccattando qualche miliardino con la lotta all’evasione fiscale? Beata ingenuità!
E ora arrivano questi beoti bambocci della MMT a dirci che il debito non esiste, che il deficit crea ricchezza, e non so più quale altra demenzialità? Così come la moneta deve essere rigida per poter generare i migliori prezzi possibili sul mercato che producano segnali corretti per l’attività imprenditoriale, allo stesso modo l’intervento intertemporale dello Stato sui trasferimenti di ricchezza deve essere zero, zip, nullo. In caso contrario esso genera distorsioni sui prezzi (specialmente nel caso in cui la moneta non sia rigida ma producibile a volontà dalla banca centrale), spiazza gli investimenti privati, crea illusione di benessere, e alimenta conflitti tra generazioni. Ma cosa, credete davvero che la disoccupazione giovanile sia il prodotto dei contratti farlocchi che abbiamo inventato in questo paese? Beata ingenuità.
Basta. Non aggiungo altro. Davvero non è opportuno perdere altro tempo con chi continua a voler stravolgere la scienza economica come se fosse un laboratorio di alchimisti alla ricerca della pietra filosofale che fa esperimenti su cavie umane.
Di seguito come anticipato, il riepilogo finale dell’articolo originariamente postato su SeekingAlpha con il titolo The Trouble with Modern Money Theory, e tradotto in italiano dal grande Johnny.
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Riepilogo Finale
Riavvolgiamo tutto quello detto con un riassunto:
· La MMT dice che è importante capire che il governo può auto-finanziarsi e non può rimanere a corto di soldi. Noi diciamo “meh” – questo è vero, ma non è un grosso problema. E’ l’equivalente funzionale se si dice che lo Zio Sam possiede una stampante senza il tasto “spegni”.
· La MMT dice (o implica fortemente) che i deficit non hanno importanza, perché il banchiere del Monopoli non può andare in bancarotta. Ancora una volta diciamo “meh” – non è il punto critico. Se il banchiere del Monopoli (cioè il governo Federale) abusa dei suoi privilegi, gli investitori possono cambiare le loro preferenze. Possono alzarsi dal tavolo del Monopoli ed andare a giocare a “Cluedo”, spostando i loro asset in valute fiat alternative.
· La MMT riconosce verbalmente che i governi non riescono a “spendere e spandere” improduttivamente, ma non riesce a portare avanti le implicazioni di questa verità. ll messaggio schiacciante della MMT (e specialmente di Mosler!) è che il governo degli Stati Uniti è “senza restrizioni” in tutti i modi che contano – una seria incoerenza.
· La MMT dice che ci sarà sempre una domanda di valuta a causa di tasse, pagamenti e transazioni. Noi confutiamo ciò sottolineando quanto sia facile evitare di possedere una valuta, anche quella del lugo in cui vivete, effettuando tutte le attività necessarie esclusivamente al momento di una transazione. Non c’è alcuna ragione per cui un’impresa Statunitense non possa tenere le sue riserve di liquidità in Franchi Svizzeri o in petrolio greggio in caso di necessità, convertendole in dollari per i pagamenti in un preciso momento. Un dipendente pagato in $USD può fare la stessa cosa, convertendo i dollari in qualcos’altro nel momento in cui raggiungono il suo conto.
· La MMT implica che l’auto-finanziamento del governo degli Stati Uniti è pari all’immortalità finanziaria.Noi diciamo di no, la capacità di evitare il default tecnico non si traduce in un pass gratuito. Anche un sistema monetario d’auto-finanziamento può sperimentare un grave declino se gli investitori perdono la fiducia e cambiano le loro preferenze ad un ritmo crescente.
· La MMT suggerisce che i governi siano delle entità economiche speciali degne di regole di una presunta quinta dimensione. Noi diciamo di no, i governi devono far fronte ad esigenze di garanzia implicite ed a vincoli di credibilità per l’indebitamento, proprio come chiunque altro. E’ la ricchezza dell’economia reale che permette al governo di fare leva, poco diverso dalle capacità di indebitamento o dall’accessibilità alla ricchezza di una famiglia o di un’impresa. La capacità di scrivere assegni in bianco in base ai propri IOU è grandiosa, ma non è una qualificazione per un trattamento speciale al di sopra degli altri soggetti economici.
· La MMT dissimula l’importanza della produttività e degli investimenti prudenti — prestandovi un’attenzione formale, ma poi promuove affermazioni contraddittorie. Un altro aforisma della MMT, “l’alchimista d’oro non può mai rimanere a corto d’oro”, mostra la psicologia profondamente errata che coltiva la MMT. Il governo degli Stati Uniti non è un “alchimista.” Non può creare oro. Può semplicemente espandere o contrarre i flussi di credito con conseguenze benigne e maligne, a seconda della solidità delle scelte… ed una catena di scelte sconsiderate può condurre al disastro.
· La MMT non inquadra pienamente il ruolo che la spesa improduttiva, l’accumulo di debito improduttivo, e gli investimenti improduttivi hanno nell’alimentazione dei cicli boom-bust Austriaci, che sono esistiti per secoli (o addirittura millenni). Il modello della supernova dimostra questi effetti abbastanza chiaramente.
· La MMT non riesce a riconoscere, per non parlare di darvi un peso appropriato, il fatto che L’ECONOMIA REALE E’ CIO’ CHE CONTA. Questa negligenza viene mostrata dalla bizzarra “legge di Mosler”, che presuppone che tutta la spesa può essere utile per decreto, indipendentemente dal fatto che tale spesa si possa tradurre in modo produttivo a vantaggio dell’economia reale o no. La miopia della MMT è dimostrata anche dagli aforismi “il banchiere del Monopoli” e “l’alchimista che non può rimanere a corto d’oro”, che sminuiscono l’importanza degli impatti sull’economia reale.
· La MMT ignora le lezioni della storia nel suo compiacimento generale per quanto riguarda la posizione finanziaria degli Stati Uniti. Ancora una volta, viene prestata un’attenzione formale – “sì, dobbiamo essere responsabili”, ecc. – ma le affermazioni principali della MMT cantano una melodia molto più disinvolta e sono quindi completamente sbagliate. Non dobbiamo pensare al governo degli Stati Uniti come un’entità onnipotente che è finanziariamente immortale. Dovremmo percepirlo per quello che è – un facilitatore di un impero sovraesteso, che ha compiuto una serie semi-allarmante di scelte di spesa improduttiva, con tutti i pericoli latenti che un tale profilo comporta.
Forrest Gump: “E questo è tutto quello che ho da dire.”
*Link all’originale: http://www.usemlab.com/index.php?option=com_content&view=article&id=795:ancora-sulla-e-contro-la-mmt&catid=21:scuola-austriaca-di-economia&Itemid=177
Ho trovato questo stesso articolo con delle brevi risposte di un MMTiano punto per punto,
Qui
http://partitoviola.wordpress.com/2012/04/25/ancora-sulla-e-contro-la-mmt/
per il fatto che soltanto due persone abbiano alzato la mano ciò non depone certo a sfavore di Barnard anzi forse uesto sarebbe il punto per conto mio più convincente della tesi contraria, per il resto non essendo un dottore in economia non me la sento di confutare pure la sua tesi ma… ualcosa mi dice che sia in lei sia nella mmt vi è un fondo che sa di tappo
Carbone, ti mancano i fondamentali.
Lo hai dimostrato scrivendo un articolo pieno di banalità, vuote circonlocuzioni e luoghi comuni, che usa un profluvio di parole ma non riesce a portare una singola argomentazione degna di questo nome a sostegno delle proprie tesi. E che, soprattutto, confonde la causa con gli effetti.
Non pago, in maniera del tutto surreale imputi ad avvenimenti di venti-trenta anni prima ciò che dici sia avvenuto negli anni 70 ma che in realtà è successo il decennio dopo.
Evidentemente sei d’accordo con la Merkel e con la politica monetaria attuale, della quale abbiamo sotto gli occhi il totale fallimento. Se è per questo basta dirlo, non c’è mica bisogno di tutto questo panegirico
Rispondi a questo: come si fa a creare ricchezza se nel sistema non si immette denaro?
Carbone, quando ti indicano la luna, non guardare il dito!
Posso rispondere io ? Non essendo un’economista, rispondo a modo mio ovviamente.
Tu dici:”Rispondi a questo: come si fa a creare ricchezza se nel sistema non si immette denaro?”
La ricchezza la crea il mercato e il lavoro utile a quel mercato.
Se anche ci fosse una quantità invariabile e fissa di denaro, questo all’aumentare della ricchezza prodotta aumenterebbe il potere d’acquisto.
Un saluto .
Scusate l’ignoranza, mi sto accostando all’argomento MMT e sto valutando più voci, per capire.
La MMT sostiene che lo Stato dovrebbe essere come una piramide divisa in 3 blocchi distinti:
1° blocco: la punta (il governo) che dovrebbe possedere la banca centrale. Il Governo emette moneta per pagare tutti i servizi pubblici (scuole, ospedali, impiegati comunali ecc…)
2° blocco: la parte centrale della piramide ovvero i servizi pubblici. L’impiegato che prende dal governo 1200 euro/mese ne spenderà UNA PARTE nell’acquisto di beni e servizi dai privati (dal caffè al bar all’aspirapolvere costruito dalla ditta privata XXY al divano nuovo ecc…)
3° blocco: la base della piramide ovvero tutti i soggetti privati (persone e aziende). I soggetti privati ricevono il denaro che si scambiano tra loro per tenere vive le varie attività commerciali dal governo, a pioggia, attraverso il 2° blocco che spende PARTE del denaro che riceve.
In pratica un fiume di denaro a senso unico che parte dall’alto e scorre verso il basso. Secondo la MMT le tasse non dovrebbero avere la funzione di permettere al governo di pagare i servizi (come oggi ci viene detto) ma solamente di ridurre la base monetaria circolante per contenere l’inflazione entro limiti accettabili. Il denaro dovrebbe essere emesso dalla banca centrale statale e ritornare, in parte con le tasse, nella banca centrale medesima per essere rimesso in circolazione.
Secondo la MMT è normale che la banca centrale statale emetta 100 e riceva 80 dalle tasse. Si crea un deficit “virtuale” di 20 che, ai fini pratici, non crea nessun danno in quanto il soggetto indebitato è fondamentalmente lo Stato con se stesso. E’ un debito pubblico “finto” che ha solo il valore di indicatore della spesa. Alla fine sono solo numeri, non ci indebitiamo realmente con nessuno per dirla in parole povere.
Anche l’inflazione, secondo la MMT, contenuta entro certi limiti (anche il 10%) è benefica in quanto invita a spendere e ad investire, cosa che mantiene vivo il mercato interno.
Ora non tutti spendono TUTTI i soldi che ricevono mensilmente fino all’ultimo centesimo per rimetterli in circolazione: normalmente (e mi riferisco in particolare al 2° blocco) una parte viene accantonata per eventuali esigenze future, è normale!
La contestazione quindi è: se il governo emette 100 e poi preleva dal 3° blocco 100, ma al 3° blocco è arrivato 80 perchè il 2° non ha speso tutto quello che ha ricevuto, con il famoso pareggio di bilancio la base (i privati) sono destinati ad impoverirsi sempre di più, ci sarà un fenomeno di rarefazione monetaria che metterà in ginocchio tutti.
Se poi la banca che emette moneta è oltretutto privata, ad ogni emissione fatta, che in questo caso sarà sottoforma di prestito carico di interessi annuali da pagare, lo Stato dovrà richiedere alla base della piramide tali interessi e le cose peggioreranno ulteriormente.
Esagerando: la base riceve 80 e dovrà pagare 106 (i 100 emessi dalla banca centrale privata + 6 di interessi).
La mia domanda è questa: il sistema attuale (ovvero prestiti da banche private per dare moneta agli Stati (con interessi) e tasse per i cittadini e le aziende (3°blocco) per pagare sia servizi statali, sia i prestiti della banca centrale privata sia gli interessi della stessa) quali vantaggi a lungo termine porta al cittadino comune?
I vantaggi per le banche sono ovvi, vivono di prestiti.
Non sono mai riuscito a capire questa cosa, e quindi a capire chi difende, come voi, questo sistema che a me sembra leggermente truffaldino :-).
Grazie e complimenti per l’articolo, Renzo.
Renzo, se tu presti a te stesso 100 euro, e poi te ne restituisci 80, ti sei truffato da solo?
Vedi da te che la cosa non ha molto senso. Quindi, ti consiglio di leggere questo documento
http://www.informarexresistere.fr/2011/11/17/nonna-ti-spiego-la-crisi-economica/#axzz1smKA1eYN
e poi anche questo
http://ia600806.us.archive.org/4/items/MMT-ITALIA_380/DIDATTICA-DI-BASE-MMT.pdf
Infine, prova a farti queste domande:
se lo Stato immette nel sistema una ricchezza pari a 80, e poi tassa per 100 cosa fa?
Chi dovra pagare per questa differenza?
Cosa ha a che fare questo con la situazione attuale in Italia?
Ciao
Secondo me non dovresti vedere il denaro come “valore”. Il denaro non vale nulla di per se: prova a vestirti col denaro, a mangiare il denaro o a spostarti col denaro, avrai serie difficoltà. Il denaro è l’unità di misura del valore del lavoro e basta. Il lavoro è il vero valore. Mi spiego meglio:
– Lavoro 2 ore o prendo 20 euro.
– Con questi 20 euro posso “”comprare” il lavoro di qualcun altro, sottoforma di un bene (che è stato lavorato) o di un servizio, che è lavoro allo stato puro.
Il denaro è fondamentalmente (o dovrebbe essere) un motivatore per produrre del lavoro e per interagire con il lavoro degli altri. E’ il sangue dell’economia. Non lo si può lasciare in mani private. Non è ammissibile, a mio avviso, che dei soggetti privati abbiano il potere di togliere sangue all’economia o di poter “acquistare” quantità di lavoro illimitate solo perchè detengono il potere di poterne creare l’unità di misura.
Adesso leggo i post che mi hai segnalato, ho un’opinione in formazione quindi potrei ricredermi su tutto quello che ho detto…
Ancora una cosa:
“Renzo, se tu presti a te stesso 100 euro, e poi te ne restituisci 80, ti sei truffato da solo?” a questa domanda , se sono il Governo di uno Stato, rispondo di no. Ho fornito ai miei cittadini l’unità di scambio del lavoro, controllandone la quantità circolante con un prelievo inferiore, sapendo che non tutta l’immissione va in circolo visto che, come ho detto prima, chi guadagna 1000 euro al mese ne spende 800 e 200 se li mette via. Sono consapevole che la massa monetaria circolante aumenta e quindi aumenta l’inflazione, ma so anche che l’inflazione (la perdita di valore del denaro nel tempo) spinge e spendere in fretta ed è un ulteriore motivatore alla crescita della società.
Ma, ripeto, sono un semplice curioso dell’argomento. Ritornerò da queste parti dopo le letture.
Grazie dell’attenzione.
Vedi Renzo, purtroppo non è importante come noi vediamo il denaro, ma il ruolo che assume nella società e sui mercati.
Al di là di questo, il dogma “se aumenta il denaro in circolazione aumenta l’inflazione” non è completamente vero. Se lo fosse, quando l’america dopo la guerra ha immesso nel mondo enormi quantità di denaro, avremmo dovuto avere un’inflazione a tre cifre. Viceversa, abbiamo avuto l’era di maggiore benessere mai conosciuta nella storia moderna, detta anche boom economico.
L’aumento della massa di denaro circolante crea inflazione solo nel momento in cui ad essa non corrisponde una quantità adeguata di beni materiali e servizi commerciabili. A quel punto, diventando inutile, la moneta perde effettivamente di valore.
Il dogma al quale ti riferisci è il perno mediante il quale si stanno espropriando gli stati della loro sovranità, riducendoli a mezzi tramite i quali perseguire l’arricchimento delle elite, a danno di tutta la cittadinanza.
Dal momento che non potrò più seguire questa discussione su questo sito, quando avrai letto i documenti che ti ho consigliato, se lo desideri puoi andare sulla pagina facebook
Modern Money Theory (MMT) – Roma e Lazio
e discutere con i sui partecipanti
Grazie e ciao