Ieri in un’intervista rilasciata al quotidiano l’Indipendenza, Fabrizio Dal Col ha parlato del suo progetto indipendentista. Sfruttando una norma dello statuto regionale del Veneto, pare che, attraverso un marchingegno legale, sia in grado di far indire un referendum indipendentista in Veneto.
Per il Movimento Libertario è una buona notizia. Il Movimento Libertario non ha mai fatto mistero di come la pensa sul tema secessione-indipendenza-autonomia: tutto ciò che va verso una scelta volontaria e vicino all’individuo va perseguita. Il Movimento Libertario nel proprio statuto ha come principio quello di ridurre lo Stato ai minimi termini per ridare all’individuo la sua piena libertà e responsabilità della propria esistenza.
Se l’iniziativa di Dal Col va in questo senso e cioè di avvicinare il potere maggiormente all’individuo il Movimento Libertario sarà al suo fianco.
E’ con infinito piacere allora che annunciamo che anche il Movimento Libertario sarà della partita nella convention di fine maggio annunciata da Dal Col in quel di Jesolo.
In quella convention noi ci faremo portatori non solo delle giuste istanze indipendentiste, ma soprattutto delle sacrosante istanze degli individui che, nei consorzi umani, sono i soli portatori del diritto naturale della proprietà del proprio corpo e del frutto del proprio lavoro e che qualsiasi organizzazione collettiva non potrà mai dimenticare e non rispettare.
Ci deve essere qualque intoppo tecnico col sito; cliccando su “previous” per tornare sui vecchi articoli, si va dal 10 febbraio al 1 febbraio – saltando un’intera settimana.
Anch’io sono dalla parte degli indipendentisti, se questo significa allentare l’oppressione dello Stato-Leviatano, ma stiamo attenti a non costruire staterelli piccini piccini, che controllano l’individuo da vicino da vicino, con le loro leggine leggine e tassine tassine, riproducendo su piccola scala quel che ora capita a un livello più alto. Cadremmo dalla padella nella brace: da Don Gonzalo Fernandez de Cordoba a Don Rodrigo.
Io nion voglio essere cittadino italiano per forza, ma sarebbe la stessa cosa se fossi costretto a essere cittadino lombardo. Voglio aggregarmi con chi mi pare, senza acquistare cittadinanza per ius sanguinis, ius soli e altre diavolerie del genere, con tutti gli obblighi che ne conseguono. Nation by consent!
Infatti le argomentazioni di Carlo sono perplessità condivise. Un federalismo o indipendentismo territoriale può essere un futuro aggregante o non lo sarebbe di più e meglio un federalismo, un’ affinità di e tra persone ?
Grande.
Adesso capisco i leghisti:
Non è colpa loro è tutto spiegabile scientificamente.
Leggete qui:
New York – Chi da piccolo presenta un basso quoziente intellettivo (QI) ha con il tempo maggiore possibilità di sviluppare tendenze razziste, conservatrici e pregiudizi. Sono i risultati di una ricerca della Brock University nell’Ontario, pubblicati su Psychological Science. Uno studio che sicuramente farà discutere.
“Quello che è emerso è un ciclo vizioso, in cui le persone con basso QI vivono intorno a ideologie conservatrici, che formano resistenze al cambiamento, e dunque pregiudizi”, ha spiegato al LiveScience il professor Gordon Hodson, autore responsabile dello studio.
Perché persone meno intelligenti dovrebbero mostrare tendenze conservatrici? Perché presenterebbero delle strutture e degli ordini più facili da capire rispetto alla complessità che ci circonda, continua Hodson. “Sfortunatamente queste caratteristiche contribuiscono a sviluppare pregiudizi”.
Pura hasbara. L’unico popolo a cui è negata l’appartenenza a una razza è quello europeo. Bisogna chiedersi perché.